Lega nel caos, Tosi sfida Zaia e Salvini lo minaccia: “Può accomodarsi fuori”

Non c’è pace nel centrodestra, dopo la frattura all’interno di Forza Italia a tenere banco è la frattura che si sta consumando dentro la Lega Nord. Protagonisti della polemica sono il governatore del Veneto, Luca Zaia, e il sindaco di Verona, Flavio Tosi. Quest’ultimo ha ventilato l’ipotesi di candidarsi contro il collega di partito alle prossime regionali. Idea che l’interessato ha definito “abominevole”. Il tutto mentre il Carroccio vive un momento positivo nei sondaggi, a pochi giorni dalla manifestazione anti-Renzi, organizzata insieme a Fratelli d’Italia a Roma. Ed è forse proprio questo che ha mandato su tutte le furie Matteo Salvini,  “Su Zaia non si discute – ha tuonato intervenendo su RepubblicaTv – Chi lo mette in discussione si mette fuori gioco. Se c’è qualche leghista che ha tempo da perdere per beghe interne si accomoda fuori”.

Ma Tosi non si è fatto scoraggiare dalle minacce del suo segretario federale, “Se Salvini decidesse di espellermi? Spetta al consiglio federale –  ha spiegato a ‘Un giorno da pecora’ – in ogni caso ognuno si assume le sue responsabilità. Dicevano che ero fuori dalla Lega perché ero contro la secessione – ha commentato sarcastico – adesso non è più secessionista nessuno”. Nelle polemiche ci è finita anche la manifestazione nella Capitale, cui Tosi ha deciso di non partecipare. “È una questione di rispetto, noi sabato – ha sottolineato Salvini – facciamo una manifestazione alle 15.00 in Piazza del Popolo a Roma per una politica diversa rispetto a quella del Governo Renzi. Sulle tasse, sulle partite IVA, sui medici specializzandi, sull’immigrazione fuori controllo, e la gente che viene lo fa pagando di tasca sua il pullman, la macchina, il treno. C’è gente che partirà alle 5.00 del mattino da Belluno, da Cuneo, da Bolzano, ed è gente che ci mette i soldi perché ci crede e vuole mandare a casa questo Governo disastroso, e un dirigente che ricopre delle cariche grazie alla Lega e prende dei soldi grazie alla Lega non può dire ‘mah, non so se vengo'”.

Il rimprovero rivolto a Tosi è quello di non prendere a cuore le battaglie che il Carroccio sta conducendo, “noi dirigenti dobbiamo essere in prima fila e metterci il doppio dei quattrini”. Polemica la replica di Tosi: “Farò l’impossibile per andare alla manifestazione di Romaper non prestare il fianco a dei miserabili che ci speculano sopra”. “Il mio primo dovere – ha aggiunto – è di fare il sindaco e per questo ho un’agenda fitta che comprende anche il ruolo di segretario. C’è chi specula, e non mi riferisco a Salvini, sul fatto che io non possa essere presente, ma farò di tutto per esserci anche per questo”.