Le Pen, Farage, Bannon: “In Italia è colpo di Stato”

Quanto sta accadendo in Italia, con la crisi istituzionale seguita al veto di Sergio Mattarella che ha soffocato sul nascere il Governo Lega-M5S, attira le attenzioni internazionali. Sulle barricate, in solidarietà con Matteo Salvini e Luigi Di Maio, gli esponenti di forze politiche o gruppi più spiccatamente sovranisti e critici nei confronti delle istituzioni europee. Marine Le Pen (Front National), Nigel Farage (Ukip) e Steve Bannon (ex consigliere di Donald Trump) lanciano l'allarme.

Oltralpe il Front National fa sentire la sua voce tramite la leader Marine Le Pen. “Per la prima volta dal crollo dei regimi autoritari in Europa – si legge in un comunicato diffuso dal partito francese – un Paese europeo viene messo di fronte ad un reale colpo di Stato, il cui obiettivo è sovvertire l’obiettivo delle urne e imbavagliare istituzionalmente la democrazia. Ovviamente dietro questo colpo di forza dobbiamo vedere la mano di Bruxelles, dei mercati finanziari e della Germania“.

Più morbido ma comunque molto critico anche Nigel Farage, che da Londra scrive su Twitter: “Gli elettori italiani saranno furiosi per il veto dell’establishment ai nuovi ministri. È tempo di altre elezioni e di un numero maggiore di voti”. In un secondo tweet diffuso più tardi, dopo la notizia della convocazione al Quirinale di Carlo Cottarelli, Farage ha aggiunto: “Se l’Italia si ritrova con un altro Mario Monti, un primo ministro pro-Ue calato dall’alto, c’è da aspettarsi una rabbia vera” fra i cittadini.

Sulla stessa lunghezza d'onda Steve Bannon. L'ex stratega della Casa Bianca, intervenuto in una conferenza a Roma, ha definito “disgustoso” quanto accaduto al Colle, nonché “fascista e antidemocratico”. “Il 60% degli italiani – ha aggiunto – vogliono indietro il loro Paese. Cosa c’è di più fascista di portare loro via ciò per cui hanno votato”, si è chiesto Bannon, secondo il quale “da qui alle prossime elezioni l’intensità degli attacchi aumenterà”. Comunque Bannon ritiene che sia stata “strappata la maschera ai globalisti“. Bannon ha tracciato un parallelo tra Brexit, la vittoria di Trump e le elezioni del 4 marzo, sottolineando che oggi “l’Italia è importante a livello globale, è al centro del mondo politico. Bruxelles, Francoforte, Davos, Wall Street – ha aggiunto – non hanno consentito la formazione del governo perché se avesse funzionato il modello si sarebbe diffuso anche altrove”.