L'avviso a Di Maio: “Non siamo la stampella della destra”

Quello del 2 novembre ha le sembianze di un ponte tibetano per il M5s, instabile e pericolante. Da qualche giorno il suo leader, Luigi Di Maio, deve fare i conti con una fronda interna che con il passare delle ore non arretra di un millimetro. All'origine, i malumori per la decisione del governo di dire sì al Tap e per il decreto sicurezza. E intanto i sondaggi fanno registrare un nuovo calo del consenso nei confronti del Movimento fondato da Beppe Grillo.

Fuori il M5s e dentro Fratelli d'Italia?

Una dei dieci parlamentari 5stelle dissidenti, la senatrice Elena Fattori, ha rilasciato un'intervista a La Stampa in cui ha esposto la sua teoria: “Credo che tutte le provocazioni di Salvini, prima con le navi poi con decreti inaccettabili abbiano l'obiettivo di spaccare il Movimento per fare entrare Fratelli d'Italia in maggioranza“. Nel suo mirino resta dunque il ministro dell'Interno, la senatrice è dell'avviso che il Governo non cadrebbe se il M5s votasse contro il decreto sicurezza, si tratta piuttosto – afferma – di “una scusa di Salvini per cambiare il quadro della maggioranza e avere più potere, ma non sarà una eventuale nostra assenza a far cadere il Governo. I Governi cadono quando conviene a tutti e ora non conviene a nessuno”.

L'avviso a Di Maio

Secondo la Fattori, “per paura di consegnare il Paese al centrodestra dopo elezioni, rischiamo di consegnarglielo senza che neppure le abbiano vinte”. La senatrice ritiene Di Maio “molto intelligente”, per questo gli manda un monito: “Se effettivamente il piano di Salvini è eliminare una parte del M5s e dunque gli elettori che si riconoscono in quella parte per fare entrare Fdi allora diventerebbe la stampella di un governo di centrodestra“. La Fattori non si dimetterà neppure davanti a una espulsione: “Se mi espellessero perché porto avanti le idee del Movimento sarebbe un ossimoro. Qualunque cosa accada resterò del M5s”. Esiste un problema di democrazia interna? “Sì. Da inizio legislatura non c'è stata alcuna votazione sui contenuti: bisogna ristabilire la modalità assembleare e democratica prevista dal nostro regolamento“.

Sondaggi sconfortanti

Se Atene piange, Sparta non ride. I due alleati di Governo non vanno bene nei sondaggi. La Lega perde consensi per la quarta settimana di fila, attestandosi ora al 30,1%. Peggio ancora la situazione sul fronte pentastellato: il gradimento nei confronti del Movimento 5 Stelle nelle ultime settimane è sceso dello 0,7%. Oggi il partito guidato dal vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, si attesta al 27,6%: il dato peggiore dal 4 marzo a oggi. Lo rivela un sondaggio Ipsos, pubblicato sul Corriere della Sera. L’alleanza di Governo, comunque, gode ancora di un sostegno molto alto, che arriva complessivamente al 57,7%. Una percentuale inferiore però al dato record del 60% raggiunto nei mesi scorsi.