Landini: “I salari sono troppo bassi”

Il Reddito di Cittadinanza prevede un assegno massimo mensile di 750euro. Una cifra, questa, che si avvicina allo stipendio mensile di molti lavoratori italiani, specie del Sud Italia. E' il motivo per cui molti osservatori ritengono che la cifra prevista nel Reddito sia alta a tal punto da poter incoraggiare alcuni lavoratori ad abbandonare la propria professione per ricevere, senza lavorare, una retribuzione mensile.

Landini: “Si è poveri anche lavorando”

Sulla questione è intervenuto anche Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ribaltando però il problema: non è la misura cavallo di battaglia del M5s ad essere troppo alta, ma i salari medi ad essere troppo bassi. Intervistato da Radio 24, infatti, ha spiegato: “Il problema non è che è alto il reddito di cittadinanza e per come è costruito non ho capito se funzionerà o meno. Il punto vero è che sono bassi i salari”. Secondo il sindacalista, “quello che sta venendo fuori è che ci sono forme di lavoro povero e c'è che si è poveri anche lavorando. E io penso che la questione centrale è che occorre aprire una riforma fiscale e su questo faremo delle proposte perchè è l'altra rivendicazione che noi chiediamo”. 

Oggi a Milano protesta delgi autisti Amazon

Landini oggi è a Milano, fianco a fianco agli autisti di Amazon, che per un giorno fermano le consegne e manifestano con un presidio sotto gli uffici della sede del colosso digitale delle consegne a domicilio. Il presidio dei lavoratori organizzati dalle sigle sindacali si svolge in piazza XXV Aprile a partire dalle ore 10, alle l'arrivo del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, secondo quanto comunicano gli organizzatori della protesta. “Torniamo a scioperare nella filiera di Amazon per denunciare i carichi di lavoro a cui sono sottoposti i driver che tutti i giorni consegnano i pacchi nelle case dei consumatori digitali – si legge nella nota diffusa a Milano – I driver sono in definitiva la faccia con la quale Amazon entra in contatto con i propri clienti, eppure oggi sono quelli sottoposti a ritmi di lavoro estenuanti, un numero di pacchi consegnati che arriva anche al doppio della media. Un sovraccarico che mette a rischio la sicurezza dei lavoratori e la qualità del servizio offerto”. Durante il periodo di novembre e dicembre, denunciano i lavoratori, il numero dei dipendenti assunti per le consegne dalle aziende in appalto ad Amazon è triplicato ma erano tutte assunzioni a tempo determinato: e, dopo Natale, “decine di lavoratori e lavoratrici sono rimasti a casa. Tuttavia le quote di mercato conquistate da Amazon aumentano ma non ne consegue un efficiente incremento del personale”.