La Cassazione: “Sequestrare i conti fino a 49 milioni”

La Cassazione, accogliendo il ricorso presentato dal pm di Genova contro Matteo Salvini, in disaccordo con i sequestri a tappeto, ha spiegato nelle motivazioni deposte che “ovunque venga rinvenuta” qualsiasi somma di denaro riferibile alla Lega Nord (su conti bancari, libretti, depositi) deve essere sequestrata fino a raggiungere 49 milioni di euro, provento della truffa allo Stato per la quale è stato condannato in primo grado l'ex leader leghista Umberto Bossi. Una notizia non certo positiva per la Lega, posta di fronte a uno scenario finanziario che, nel prossimo futuro, potrebbe riservare delle preoccupazioni perché, stando così le cose, ogni cifra incassata dal partito potrebbe essere soggetta a sequestro.

La questione dei fondi successivi

Secondo la Cassazione, ora, la Guardia di Finanza può procedere al blocco dei conti della Lega in forza del decreto di sequestro, emesso lo scorso 4 settembre dal pm di Genova. Stando al legale del partito, Giovanni Ponti, solo le somme trovate sui conti “al momento dell'esecuzione del sequestro” sono da considerare sequestrabili. Il che, di fatto, avrebbe come conseguenza “l'inammissibilità delle richieste del pm di procedere anche al sequestro delle somme 'depositande'”. Per i giudici, invece, non c'è bisogno di ricorrere a un nuovo provvedimento per far rientrare nella validità del decreto anche le somme trovate sui conti nei periodi successivi all'esecuzione. Per la difesa del Carroccio, tali cifre sarebbero invece richiedibili esclusivamente durante il processo di appello.

Centemero: “Diamo fastidio”

“Siamo stupiti di apprendere dalle agenzie, prima ancora che dalla Cassazione – ha detto il deputato e amministratore leghista Giulio Centemero -, le motivazioni della sentenza per cui dovrebbe proseguire il sequestro relativo a 48 milioni di euro di rimborsi elettorali. Forse l'efficacia dell'azione di governo della Lega dà fastidio a qualcuno, ma non ci fermeranno certo così”. Il provvedimento, però, presenta un potenziale fattore di forte destabilità per il Carroccio, proprio in virtù della suscettibilità al sequestro dei fondi incassati anche se, sulla questione, lo scenario non è perfettamente chiaro. Non sarebbero sequestrabili, invece, i fondi transitati su percorsi alternativi, quali le fondazioni o gli enti, poiché non transitanti su conti ufficiali, direttamente riconducibili al partito.