La Camera approva l’abolizione dei vitalizi

La Camera dei Deputati ha approvato con 348 voti a favore, 17 no e 28 astenuti la proposta di legge Richetti “in materia di abolizione dei vitalizi e nuova disciplina dei trattamenti pensionistici dei membri del Parlamento e dei consiglieri regionali”. A presiedere l’Aula, la presidente Lura Boldrini, che ha letto i risultato del voto, tra gli applausi di molti dei parlamentari presenti.  In giornata, la Camera ha detto no all’emendamento a firma di Luigi Di Maio, per introdurre la legge Fornero per tutti i parlamentari, non solo dalla prossima legislatura. Il testo, approvato a Montecitorio, passa ora all’esame del Senato.

Forza Italia non partecipa al voto

Forza Italia non ha partecipato al voto finale sulla legge per il taglio dei vitalizi. I parlamentari, tuttavia, sono rimasti comunque in aula durante la votazione. La decisione, come riferisce l’Ansa, è stata presa nel corso della riunione del gruppo a cui ha partecipato telefonicamente anche Silvio Berlusconi, il quale ha bollato il provvedimento come “incostituzionale e lesivo dei diritti degli italiani” perché “a rischio per la retroattività ci sono 20 milioni di pensioni”.

Gli emendamenti

Tra gli emendamenti votati, anche quello del ricalcolo interamente su base contributiva dei vitalizi dei parlamentari, che non potrà “in nessun caso essere applicata alle pensioni in essere e future dei lavoratori dipendenti ed autonomi”. Dunque, dalla prossima legislatura i criteri anagrafici per la pensione dei parlamentari saranno quelli della legge Fornero. Ad oggi il vitalizio viene maturato al compimento del sessantacinquesimo anno di età. L’adeguamento alla legge Fornero comporterà un aumento dei requisiti anagrafici richiesti per l’accesso all’assegno mensile. Un altro emendamento prevede che sarà sospesa la prestazione del vitalizio per il parlamentare che sia chiamato a ricoprire un incarico “istituzionale per il quale la Costituzione o altra legge costituzionale prevedano l’incompatibilità“.