Ius soli, mons. Becciu replica alla Lega: “Il Vaticano è dalla parte di chi va protetto”

“Il Vaticano ancora non si è espresso sul tema dello ius soli, rispettiamo le decisioni del Governo italiano ma come diceva anche il segretario della Cei, mons. Nunzio Galantino, come Chiesa noi siamo vicini a chi è nella necessità, nella debolezza e a chi ha bisogno di essere protetto“. Mons. Angelo Becciu, sostituto della segreteria di Stato, ha risposto così alle polemiche scatenate dalla Lega dopo l’intervento di mons. Galantino sul disegno di legge che mira a riconoscere la cittadinanza a quanti, pur essendo figli di stranieri, sono nati in Italia.

“Basta con gazzarre ignobili, perfino in Aula al Senato. Il tema è molto importante, va trattato in modo molto serio” aveva detto il segretario della Cei. Piccata la replica di Roberto Calderoli: “La Chiesa pensi piuttosto ai poveri e ai disoccupati italiani”. Parole che il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha commentato ricordando che il Vaticano si è sempre occupato “degli umili” e dunque “non meriti questi attacchi“. C’è ancora chi “non crede – ha aggiunto Grasso – che si possa difendere contemporaneamente chi è disoccupato e chi è migrante…”.

Partecipando alla “Repubblica delle Idee“, mons. Galantino ha criticato anche quelle forze politiche che “hanno cambiato idea” sulla cittadinanza. “Tutte le leggi sono perfettibili. Ma un conto è analizzarle nel merito per migliorarle. Un altro – ha proseguito – è vedere che tra i contrari c’è chi neanche legge il testo e fa politica unicamente per rincorrere il proprio successo perché vuol fare solo il proprio interesse“.

L’esponente dei Vescovi ha allargato il suo ragionamento criticando quella “politica di partiti” che negli ultimi tempi “spesso insegue l’antipolitica“. “I problemi si risolvono solo con la buona politica, non seguendo chi grida di più. Il Papa – ha chiarito pur senza far riferimento esplicito a nessuna forza politica – certamente non sta aiutando l’antipolitica“. Ma la Lega con il capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga ha rincarato la dose dicendo che “sono insopportabili le parole di alcuni alti prelati che tradiscono i valori della Chiesa“. Chi oggi parla di ius soli, ha proseguito, “ha avuto un silenzio assordante sui temi come fine vita e unioni civili” e questo “significa utilizzare la Chiesa di Cristo per fare politica di partito ed è intollerabile” se questo “viene perpetrato dalle più alte cariche ecclesiali”.

L’affondo però è di Matteo Salvini che ha invitato a un “confronto pubblico” il segretario della Cei osservando che la Chiesa o “accoglie gratis rinunciando agli introiti sull’immigrazione” oppure Galantino si faccia “da parte, magari anche dimettendosi“. Quindi si è scagliato anche contro il Pd accusandolo di essere “l’unico partito veramente razzista presente in Parlamento” e si è felicitato per il fatto che il M5s abbia sposato i temi della Lega, pur continuando a negare di aver mai incontrato Luigi Di Maio o Davide Casaleggio “perché non c’è bisogno di vedersi per fare le stesse battaglie”.