Ius soli, caccia alla maggioranza. Lupi: “La posizione di Ap è chiara”

Ipotesi di un ritorno in auge della possibilità di una votazione dello Ius soli entro la fine della legislatura, dopo lo stop delle ultime settimane. I sostenitori della legge sulla cittadinanza, infatti, avrebbero svolto un’indagine sui parlamentari favorevoli, giungendo alla conclusione che quelli favorevoli sfiorerebbero il tetto massimo richiesto per l’approvazione: 157 a fronte dei 161 necessari. Un lavoro di sondaggio che potrebbe contribuire a riaprire gli scenari per il discusso testo al centro di un acceso dibattito politico? Complicato anche se, nella serata di ieri, il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda, aveva fatto sapere che i dem non avrebbero mollato, dicendosi ottimista sulla possibilità di vedere davvero approvato lo Ius soli entro il mandato governativo. Speranze ridotte al lumicino dopo l’altolà di Ap, con il leader Alfano a spiegare che “una cosa giusta fatta al momento sbagliato può diventare una cosa sbagliata”.

Delrio e lo Ius soli

Anche il ministro dei Trasporti Delrio, parlando della legge, aveva affermato che “questo voto è di coscienza individuale dei parlamentari”. Secondo il guardasigilli, intervenuto a ‘Porta a porta’, “il parlamentare risponde alla nazione, non alla disciplina di partito. Sui diritti civili non ci si astiene… Non so se ci sarà la maggioranza o meno. Se non ce la facciamo, amen. Mi interessa fare un dibattito ragionato, tranquillo, ragionevole. Dimostriamo di essere un grande Paese”. Delrio, come altri parlamentari, ha aderito allo sciopero della fame ‘a staffetta’, volto a sostenere il passaggio della legge al Senato quando il lavoro sottobanco di alcuni dem vorrebbe scongiurare i pessimismi e individuare una possibile maggioranza.

Ap granitica

L’ipotesi è quella di una votazione con e senza Ap, cercando un abbassamento del quorum ottenibile nel caso in cui i 24 alfaniani lasciassero l’aula al momento della votazione. Una branca del lavoro sottotraccia della task-force dem ma, a quanto pare, estremamente difficile da mettere in pratica visto che la posizione di Ap sembra lungi dall’essere spostata: “Leggo di nuove e fantasiose ipotesi di manovre parlamentari per giungere all’approvazione dello Ius soli – ha spiegato il coordinatore Maurizio Lupi -. Ribadisco quanto Ap ha sempre sostenuto: la cittadinanza non è l’inizio ma il termine di un percorso, per la quale ai figli di cittadini stranieri non basta la nascita, ma è il compimento di un percorso che prevede l’apprendimento della lingua e della nostra cultura con i valori costituzionali ad essa connessi. In questo sono totalmente d’accordo con il presidente della Cei cardinale Bassetti”. Lupi ha chiuso la questione, spiegando che “altri hanno fatto di questo tema una bandiera ideologica da sventolare in campagna elettorale, noi l’integrazione la vogliamo sul serio, e ad essa serve una buona legge, non questa”.