Ius soli, Alfano: “La collaborazione con il Pd è conclusa ma nessuna pregiudiziale ideologica”

Con lo Ius soli rimandato a settembre (almeno per la fase di discussione), il fronte politico dice la sua sulla mossa di Gentiloni di far slittare la decisione sul ddl a dopo l’estate, riconoscendo la mancanza delle necessarie condizioni per la sua approvazione a breve termine. E se, in modo piuttosto uniforme, la scelta del premier è stata salutata con una certa soddisfazione dall’ala di opposizione e con fiducia da buona parte della maggioranza, c’è anche chi si dice un po’ deluso dalla decisione di interrompere momentaneamente l’iter per lo Ius soli: “Evidentemente ci sono problemi politici che in questo momento non si possono superare – ha spiegato Giusy Nicolini, ex sindaco di Lampedusa -. Sotto questo punto di vista potrebbe essere stata una scelta di saggezza quella di far slittare tutto a settembre. Il tempo serve a volte a creare condivisione, a costruire un dialogo”. Scelta saggia, dunque, ma di mollare sull’obiettivo dell’approvazione non se ne parla: “Di certo per il Pd l’obiettivo della legge sullo Ius soli rimane centrale, in coerenza con il lavoro fatto… Dobbiamo evitare sì la cattiva figura che deriverebbe da una bocciatura in aula di queste norme: e in questo comprendo Gentiloni. Ma guai a desistere”.

Alfano: “Collaborazione con il Pd conclusa”

Se la linea del Partito democratico sul ddl rimane segnata, c’è anche chi annuncia la cessazione della collaborazione con i dem nonostante una convergenza di pareri sulla decisione di Gentiloni. A sottolineare la fine dei rapporti di coalizione è il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, leader di Alternativa popolare: “La collaborazione con il Pd si è ormai conclusa – ha spiegato nel corso di un’intervista a ‘La Stampa’ -, sosteniamo lo stesso governo, ma non facciamo parte della stessa coalizione: diciamo che abbiamo un parente in comune, di nome Gentiloni, ma tra noi e loro non c’è più alcun legame”. Il guardasigilli ribadisce, però, di non avere “pregiudiziali ideologiche contro lo Ius soli ma ciascuno ha le sue priorità: noi per esempio, per questo finale di legislatura, chiediamo l’approvazione della legge sulla Legittima difesa”.

Zanda: “Nessuna ragione per modificare il testo”

Sul fronte alleanze, Alfano è chiaro: “Cercare alleanze è un modo per confondere gli elettori visto che non sono previste dal Consultellum. Io credo invece che occorra al più presto lanciare una proposta politica che unisca tutti coloro che sono distinti e autonomi dalla sinistra ma che non vogliono andar dietro a chi, come Salvini, ci vuole portare fuori dall’Europa”. Nonostante la fine della coalizione, però, il capogruppo del Pd in Senato, Luigi Zanda, si è detto sicuro: “Il centrodestra di Alfano non ha mai dichiarato di non volere lo Ius soli e d’altra parte lo ha votato alla Camera. Ha solo detto che non lo ritene opportuno in questo momento”. E sulle pregiudiziali: “Non vedo ragioni per modificare il testo approvato alla Camera e non capisco come un mondo che fa riferimento alla dottrina sociale della Chiesa non possa condividerlo”.