Istat: pensionati in calo in Italia, 600 mila in meno in 8 anni

Scende il numero dei pensionati. Nel 2015 risultano 16,2 milioni (-80mila rispetto al 2014 e -600mila sul 2008). E’ quanto rileva l’Istat nel focus sulle condizioni di vita dei pensionati 2014-2015. In media percepiscono un reddito pensionistico lordo di 17.323 euro (+283 euro rispetto all’anno precedente). Le donne sono il 52,8% e ricevono in media importi di circa 6 mila euro inferiori a quelli degli uomini. Nel 2015 i pensionati che risultano occupati sono 442mila (-14,3% rispetto al 2011), uomini in tre casi su quattro. l’86,4% svolge un lavoro autonomo e il 54,7% ha conseguito al massimo la licenza media contro il 72,6% del complesso dei pensionati.

Chi è appena diventato pensionato può contare su assegni meno pesanti rispetto a chi lo è stato o a chi lo è già. Nel 2015 “i redditi dei nuovi pensionati sono mediamente inferiori a quelli dei cessati (15.197 euro contro 16.015 euro) e a quelli dei pensionati sopravviventi (17.411 euro), percettori cioè – spiega l’Inps – di trattamenti sia nel 2014 sia nel 2015, che nel corso del pensionamento possono aver cumulato ulteriori pensioni (spesso di reversibilità) rispetto a quella con cui sono entrati nello stato di pensionamento“. In più “se il pensionato possiede un titolo di studio pari alla laurea, il suo reddito lordo pensionistico (circa 2.660 euro mensili) è più che doppio di quello delle persone senza titolo di studio o con al più la licenza elementare (1.160 euro)”.

La percentuale delle pensioni di invalidità al Sud è doppia rispetto a quella del Nord. “Le pensioni di vecchiaia – spiega l’Istat – rappresentano il 59% del totale delle pensioni erogate al Nord e solo il 40,3% di quelle del Sud. Per le pensioni di invalidità totali l’incidenza al Mezzogiorno è invece circa il doppio di quella rilevata nelle regioni del Nord: 8,3% contro 3,8% per le pensioni di invalidità ordinaria; 20,3% contro 10,7% per quelle di invalidità civile“.

Secondo un sondaggio svolto da Coldiretti a commento del rapporto Istat il rischio di povertà tra le famiglie con pensionati è più basso che nelle altre, con una stima pari al 16,5% contro il 22,5%. Il 93% degli italiani, sottolinea la Coldiretti, ritiene che la presenza di un pensionato in famiglia sia una vera e propria fortuna con una netta inversione di tendenza nella percezione del ruolo degli anziani rispetto al passato. In particolare il 37% sostiene che un pensionato in famiglia sia determinante per contribuire al reddito, mentre il 35% lo considera un valido aiuto per accudire i nipoti al di fuori degli asili e della scuola. C’è anche un 17%, continua la Coldiretti, che ne apprezza i consigli e un 4% che si avvantaggia dell’apporto lavorativo nella casa, mentre solo il 7% considera i pensionati un peso o un ostacolo.