Inchiesta sanità, arrestati segretario Pd e un assessore

Sono stati arrestati il segreteario del Pd dell'Umbria, Gianpiero Bocci, e l'assessore regionale alla Salute, Luca Barberini. I fermi sono stati messi in atto nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Procura di Perugia su alcune presunte irregolarità che sarebbero state commesse in un concorso per assunzioni in ambito sanitario. Per entrambi è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, così come nei confronti del direttore generale dell'Azienda ospedaliera Emilio Duca e per il direttore amministrativo della stessa. I sospetti, formulati in base agli elementi raccolti e stando a quanto riportato nell'ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip, rigurdano “un chiaro quadro di prolungata e abituale attività illecita”.

L'indagine

Nella stessa indagine, anche se non è ancora chiaro a quale titolo, pare sia coinvolta anche la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. A riferirlo è stata la stessa governatrice in una nota rilasciata dopo la richiesta arrivata dalla Procura: “Quest'oggi mi è stata notificata dalla procura della Repubblica di Perugia una richiesta di acquisizione di atti nell'ambito di una indagine preliminare relativa a procedure concorsuali in capo ad una Azienda sanitaria umbra”. La presidente ha spiegato di aver “offerto la mia massima collaborazione personale e istituzionale all'attività dei rappresentanti dell'autorità giudiziaria. Sono assolutamente tranquilla e fiduciosa nell'operato della magistratura, nella certezza della mia totale estraneità ai fatti e ai reati oggetto di indagine”. Secondo quanto riferito dal giudice, da parte delle persone indagate sarebbero state “condizionate e sostanzialmente falsate le procedure di selezione del personale dell'Azienda ospedaliera”. Sotto la lente della Procura sono finiti, in particolare, undici concorsi per un totale di 35 persone indagate. I decreti di perquisizione, oltre che per il governatore, sono stati emessi anche nei confronti di Bocci e Barberini.

Di Maio: “Fatti gravi”

Sulla questione si è espresso il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio: “Quel che è accaduto oggi in Umbria è molto grave, lo è soprattutto perché parliamo di sanità, della salute delle persone, su cui per anni la politica ha speculato senza mostrare vergogna. Dobbiamo togliere la sanità pubblica dalle mani dei partiti. Bisogna slegare le nomine negli ospedali dalla politica. Bisogna fare una legge per introdurre un sistema più meritocraticratico ed efficiente, con concorsi trasparenti”.