Il sì di Salvini: “Famiglia viene prima del profitto”

La domenica della discordia. Questo potrebbe essere il titolo del dibattito che sta impegnando Governo e opposizioni a proposito dell'annuncio del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, di rivedere il decreto Salva Italia di Mario Monti e disciplinare le chiusure domenicali dei negozi.

Le parole di Salvini

Chi ventilava uno scontro, a Palazzo Chigi, tra Lega e M5s sul tema è stato stroncato dalle parole spese da Matteo Salvini. “Sono d'accordo sul fatto di andare avanti avendo a cuore anche il tempo delle mamme dei papà e dei nonni, non si può morire sul luogo di lavoro sacrificando tutto al profitto“, ha detto il ministro dell'Interno. Il quale ha aggiunto, ospite nella sede della Fondazione Don Gino Rigoldi: “Bisogna trovare l'equilibrio, ci sono due proposte della Lega in tal senso. Che ci siano delle domeniche in cui i papà facciano i papà e le mamme facciano le mamme è sacrosanto e, se serve una legge, la faremo”.

L'accordo sull'eccezione per i centri turistici

L'equilibrio cui allude il segretario della Lega è di prevedere un'eccezione per i negozi situati nelle località turistiche, dove il flusso commerciale aumenta nei giorni festivi. “La proposta che abbiamo è di non bloccare le aperture domenicali nelle città turistiche”, ha detto il leghista Gian Marco Centinaio, ministro dell'Agricoltura e del Turismo. E in tal senso l'alleato 5stelle manda segnali rassicuranti al Carroccio. Così su Facebook il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera, Sergio Battelli (M5s): “Noi, comunque, non vogliamo impedire ai negozi di aprire la domenica o nei giorni festivi ma puntiamo a introdurre un meccanismo di turnazione che faccia sí che, a restare aperto, sia il 25% dei negozi. Ovviamente dalla regolamentazione rimarrebbero esclusi i negozi che si trovano nei centri turistici. Io penso che normare questo settore, senza piegarsi ai diktat delle lobby, possa far bene a tutti: diritti, persone, società”.

Cei: “La felicità non è solo consumare insieme”

Un placet all'iniziativa di Di Maio giunge dalla Conferenza episcopale italiana (Cei). “La domenica deve essere un momento di incontro tra le famiglie e nelle famiglie. Noi non vogliamo fare una battaglia ideologica”. Così mons. Fabiano Longoni, direttore dell'ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Cei, commentando la questione con Radio Vaticana Italia. E' importante “avere anche quell'incontro di carattere religioso per cui le domeniche sono un momento nel quale c'è un incontro non solo fra le famiglie ma anche dentro la famiglia nel rispetto e nella conoscenza reciproca”. Mons. Longoni avverte che la Chiesa italiana non vuole fare “una battaglia oscurantista” e dunque “ci possono essere delle eccezioni, per esempio intorno al periodo natalizio o in certi periodi dell'anno”. Ma non è corretto – per l'esponente della Cei – dire che la chiusura domenicale dei centri commerciali farà perdere occupazione. Se mai “il rischio, con queste regole, è la morte del piccolo commercio” con la conseguente perdita di posti di lavoro. “Non si può pensare – conclude mons. Longoni – che il futuro sia basato sul consumo e che la felicità delle famiglie sia solo consumare insieme”.