Il rientro della stazione spaziale cinese slitta al 2 aprile

Slitta di quasi un giorno il rientro della stazione spaziale cinese Tiangong1 sulla Terra. A confermarlo sono stati gli esperti che, durante il corso delle ultime ore, hanno modificato le previsioni di orario e luogo della caduta.

Ufficialmente l'impatto in atmosfera della navicella sarebbe dovuto avvenire oggi, nel giorno di Pasqua, indicativamente verso la mezzanotte. Le nuove previsioni hanno però rallentato l’impatto complessivamente di 5-10 ore, secondo quanto affermato dal capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli.

Nel mondo

Il territorio di caduta più a rischio è compreso tra i 43 gradi di latitudine Sud e 43 gradi di latitudine Nord, un'ampia zona territoriale che comprende metropoli quali Sydney, Hong Kong e Tokyo, ma anche Los Angeles, New York, Rio De Janeiro, Madrid, Roma, Nuova Dehli.

La penisola italiana potrebbe invece essere colpita dai detriti sulla fascia delle regioni centro-meridionale, coinvolgendo anche il Sudamerica e parte dell’America centro-settentrionale, Oceania, Asia meridionale, Africa e tutti gli oceani. La percentuale di un impatto italiano si attesta intorno allo 0,2%.

In Italia

Le orbite che sono state individuate sull’Italia prevedono ben quattro fasce orarie: tra le 4:25 e le ore 4:55 del 2 aprile; tra le 5:58 e le 6:28 dello stesso giorno; tra le 7:30 e le ore 8:00 e infine tra le  9:02 e le 9:32. 

I possibili territori italiani sui quali potrebbero cadere dei residui – comunque innocui per l’incolumità delle persone – sono stati suddivisi in diverse aree, escludendo quasi con certezza sia la regione Liguria che l’Emilia Romagna, mentre lo spazio della caduta dei detriti è stato ridotto a 100 km sulla fascia delle regioni centro-meridionali. Comunque, le possibilità di essere colpiti da un frammento sono nell'ordine di 1 su centomila…miliardi!