Il Premier: “Modernizzare il Paese non è facile ma è possibile”

Dalle colonne del Messaggero alla diretta su Rai Tre. Per Matteo Renzi è tempo di bilanci al termine di un anno di lavoro, vissuto tra mille difficoltà. L’obbiettivo è sempre lo stesso: rinnovare il Paese. Un’operazione complicata, lo ha detto durante “Che Tempo che fa”. “Modernizzare non ho mai pensato che fosse facile -ha spiegato- ma penso che sia possibile”. Il premier deve fronteggiare l’emergenza corruzione dopo l’esplosione del caso Mafia Capitale. “Se ci sono i ladri la risposta delle persone perbene non è lo scoraggiamento -ha detto Renzi -. A Roma sono state fatte schifezze pazzesche, perchè non solo si ruba, ma si ruba sui più deboli. Ma dopo 300 giorni ho l’energia del primo giorno nel dire stavolta cambiamo perbene. Ma c’è un’Italia più bella delle schifezze”.

La presenza nella trasmissione condotta da Fabio Fazio gli ha permesso di soffermarsi anche sulla Rai che il presidente del Consiglio vorrebbe come “quella che ci ha fatto emozionare,di Roberto Benigni all’avanguardia, che faccia formazione, una Rai a servizio della grande riforma della scuola che stiamo facendo. La Rai deve essere in tutti i telefonini, vendere all’estero. Anche qui ho un’idea dell’Italia che ce la fa, contro i mugugni”. Una delle ultime sfide di Renzi sono le Olimpiadi del 2024 nella Capitale, quasi una risposta agli scandali. “Dopo la propota ci sono state subito facce lunghe. gente che dice ‘non si può fare, rubano’. Ma la sfida del nostro governo è farli smettere di rubare, non non fare i grandi eventi. Un’idea diversa da Grillo, Salvini, da una certa sinistra sempre con il naso torto, sempre pronta a dire che l’Italia non ce la fa. Io credo nell’Italia che ce la fa”.

Sul piano politico tiene banco la corsa al Quirinale. Berlusconi di recente ha detto che nel patto del Nazareno rientra anche il Colle. Ma Renzi ha smentito l’ex Cavaliere sulle colonne del Messaggero.  “Il Nazareno è stato siglato un anno fa – ha sottolineato- quando le dimissioni non erano in agenda, e questo è il motivo per cui non c’è nessun patto preventivo tra Pd e Fi”.