Il monito di Napolitano: “La crisi ha portato la decadenza della politica”

L’incontro del Consiglio dei ministri sul pacchetto anti corruzione convocata per domani alle 8 a Palazzo Chigi è stata posticipata venerdì sera alle 18. Il premier Renzi aveva annunciato la riunione per apportare 4 modifiche al codice penale “in materia di corruzione”. Nel provvedimento è previsto l’allungamento della prescrizione per i “reati di corruzione” e la confisca dei “beni di chi ha rubato ed è condannato con sentenza passata in giudicato”.

Sul tema ieri è intervenuto anche il presidente della Repubblica, ospite dell’Accademia dei Lincei. “Non deve mai apparire dubbia la volontà di prevenire e colpire infiltrazioni criminali e pratiche corruttive nella vita politica e amministrativa” è stato il monito di Napolitano in riferimento all’inchiesta Mafia Capitale. Il capo dello Stato ha parlato di “grave decadimento della politica italiana” frutto di una crisi che “ha contribuito in modo decisivo a un più generale degrado dei comportamenti sociali, a una più diffusa perdita dei valori che nell’Italia repubblicana erano stati condivisi e operanti per decenni”. E tuttavia i danni arrecati dalle mele marce, secondo Napolitano, non devono degenerare in un’antipolitica contro cui serve una “larga mobilitazione collettiva”.

Occorre, ha detto il Presidente, “demistificare e mettere in crisi le posizioni distruttive ed eversive dell’anti-politica e insieme sollecitare un’azione sistematica di riforma delle istituzioni e delle regole che definiscono il profilo della politica”. In tutto ciò i partiti devono evitare contrapposizioni ideologiche che blocchino il rinnovamento. “Mai era accaduto come nel biennio scorso – ha ricordato l’inquilino del Quirinale- l’avvio in Parlamento di metodi e atti concreti di intimidazione fisica, di minaccia, di rifiuto di ogni regola e autorità, di tentativi sistematici e continui di stravolgimento e impedimento dell’attività legislativa delle Camere”.