Il Jobs Act incassa l’ok dal Fondo Monetario Internazionale

Paul Thomsen, responsabile del dipartimento europeo del Fondo Monetario Internazionale, afferma che “l’Italia ha fatto una riforma del mercato del lavoro molto importante” aggiungendo che è a conoscenza che la situazione varia da Paese a Paese e che alcune di queste riforme sono difficili, ma se portate con determinazione avranno un impatto sulla crescita.

Sul Jobs Act rilancia anche il presidente della Bce Mario Draghi il quale dice che molti passi in avanti sono stati fatti in termini di riforme strutturali ma sono necessari “ ulteriori sforzi per raggiungere un più alto e sostenibile tasso di crescita nell’area euro”. Draghi inoltre evidenzia che “le riforme del lavoro devono essere più incisive e flessibili, mentre quelle sul mercato dei prodotti, inclusi i servizi, dovrebbero portare a più concorrenza. Dunque si chiede ai paesi dell’ “Eurozona”, Italia su tutti, di essere più determinati possibili nel fare le riforme.
Il presidente del Senato Piero Grasso, sempre riguardo la riforma del lavoro, dice che prima si farà e meglio sarà per il Paese aggiungendo che ognuno di noi sa “che il problema principale per l’Italia sono lavoro, i consumi e gli investimenti”.

Ma arrivano anche le critiche di Beppe Grillo che davanti ai suoi sostenitori, riuniti oggi al Circo Massimo, ha detto che con il Jobs Act “si creeranno milioni di nuovi schiavi” sottolineando che la stessa Germania, una volta fatta la riforma, ha smesso di crescere.