I partner europei fanno volare il made in Italy

Se le premesse sono queste il 2015 può essere davvero l’anno buono per uscire dalla crisi. I dati sull’export fanno emettere un sospiro di sollievo alla disastrata economia italiana. Secondo l’Istat nel 2014 le esportazioni sono salite del 2% rispetto al 2013, o del 2,7% al netto dei prodotti energetici, mentre le importazioni sono scese dell’1,6%. Il trend positivo è trainato dai paesi Ue (+3,7%) e la flessione dell’import è determinata dalla forte contrazione dei prodotti energetici (-19,5%). Su base annua si rileva un considerevole incremento per i prodotti venduti all’estero (+6,3% in valore e +5,4% in volume) mentre quelli acquistati sono calati dell’1,3%. Nel 2014 l’avanzo commerciale ha raggiunto 42,9 miliardi, più che doppio al netto dell’energia (+86 miliardi), mentre a dicembre è stato pari a +5,8 miliardi, in ampliamento allo stesso mese del 2013 (+3,4 miliardi) e, al netto dell’energia, l’attivo è stato di 8,7 miliardi.

L’aumento mensile dell’export a fine anno è stato determinato dalla crescita delle vendite sia verso i paesi extra Ue (+3,2%) sia verso quelli Ue (+2,1%). L’incremento è più marcato per i prodotti energetici (+7,5%) e per i quelli di consumo non durevoli (+3,4%). La diminuzione mensile dell’import è da ascrivere esclusivamente all’area extra Ue (-3,7%). La flessione è diffusa a tutti i comparti, a eccezione dei beni di consumo (+1,5%). Rispetto al trimestre precedente, nell’ultimo trimestre dell’anno si registra una dinamica positiva per l’export (+2,1%). I beni strumentali (+3,8%) e i beni di consumo non durevoli (+3,5%) sono in espansione. Gli acquisti sui mercati internazionali risultano invece in flessione (-0,8%). Nel 2014, i mercati più dinamici per l’export sono risultati il Belgio (+15,7%), gli Stati Uniti (+10,2%), la Polonia (+9,9%) e i paesi Eda (+9,6%). Si segnala la forte crescita nell’anno delle vendite all’estero di autoveicoli (+10,0%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+5,6%) e di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+5,5%). Nel 2014, gli acquisti sono in marcata flessione da paesi Opec (-29,4%) e Russia (-20,0%). In forte calo l’import di gas naturale (-25,9%) e di prodotti petroliferi raffinati (-17,1%).