I magistrati a Renzi: in tv ha detto cose non vere

L’Associazione nazionale magistrati risponde a Renzi sulla riforma della giustizia. “Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, anche nel corso della popolare trasmissione televisiva ‘Che tempo che fa’ andata in onda nella serata di ieri 28 settembre, ha ripetuto affermazioni riguardanti l’azione dell’Anm e il concreto funzionamento degli Uffici giudiziari italiani che non corrispondono alla realtà dei fatti” si legge nella nota. “L’Anm – prosegue il comunicato- non ha mai dichiarato che l’introduzione di un tetto massimo alle retribuzioni di 240.000 euro annuali sia un attentato alla libertà o all’indipendenza della magistratura. Chi sostiene il contrario è invitato a dimostrare, una volta per tutte, quando e come l’Associazione avrebbe fatto una simile affermazione”.

Prendendo spunto dalle parole del premier l’associazione di riferimento della maggioranza delle toghe italiane chiarisce la propria posizione spiegando che “L’istituto della sospensione dei termini processuali in periodo feriale – fino ad oggi fissato dal 1 agosto al 15 settembre – è destinato ad assicurare il concreto esercizio del diritto di difesa (art. 24 Cost.), al fine di evitare il decorso dei termini processuali nei processi ordinari, in un tempo che i cittadini tradizionalmente dedicano al riposo annuale”. Quanto all’argomento più spinoso, quello delle ferie, l’Anm precisa che nei 45 giorni “i magistrati erano comunque tenuti al deposito dei provvedimenti, non essendo prevista alcuna sospensione dei relativi termini. Dunque, il numero dei provvedimenti emessi è indipendente dalle ferie godute, la cui riduzione non potrà determinare alcun incremento di produttività”.