Grasso condannato: “Deve 83mila euro al Pd”

Ottantatremila euro di quote non versate al partito: questa la cifra di presunti contributi mancati costati un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Roma nei riguardi dell'ex presidente del Senato, Pietro Grasso, in relazione al suo peroido alla presidenza del Partito democratico (forza politica con la quale fu eletto nel 2013). A darne conferma è stato il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, il quale ha commentato che “le regole vanno rispettate, specie se si decide di stare in una comunità. Su 63 richieste di decreto da noi avanzate il giudice li ha emessi praticamente tutti. Noi abbiamo preso l'impegno, durante l'approvazione del bilancio, di destinare questi soldi a sostegno dei nostri lavoratori in cassa integrazione”.

Grasso: “Nessuno mi ha mai chiesto cifre mensili”

Sono diversi mesi, ormai, che Pietro Grasso non è più alla guida dei dem, abbandonati per dar spazio alla fondazione di Liberi e uguali. Eppure, la polemica sui presunti contributi non versati non è mai sfumata, specie per quanto riguarda il Nazareno. L'ex presidente del Senato, da parte sua, ha spiegato di non aver “ancora ricevuto alcuna notifica di decreto ingiuntivo, quindi non so su quali basi possa essere stata emessa. Di certo c’è che nessuno mi ha mai chiesto una determinata cifra mensile nel corso di tutta la scorsa legislatura, e da presidente del Senato, come so essere norma, non ho ritenuto di finanziare alcuna attività politica”. E ancora, riferendosi a Bonifazi: “Ho rinnovato la richiesta direttamente a lui due giorni fa per dimostrare, carte alla mano, le mie ragioni ed evitare il contenzioso. Evidentemente il tesoriere del Pd, che ha svuotato le casse con la scriteriata campagna referendaria e con le megaconsulenze ai consiglieri americani, scelte di cui a farne le spese sono stati i dipendenti, ha bisogno di scaricare su altri le colpe della sua pessima gestione e provare a trasformarle in un mezzo strumentale e propagandistico. Quando arriverà il decreto, può star certo che farò opposizione”.

Bonifazi: “Nel Pd gestione virtuosa”

Poco dopo, è arrivata anche la controreplica del tesoriere del Partito democratico: “La gestione del Pd è stata virtuosa in questi anni. Apprezzabile il tentativo di Grasso di sviare sui guru americani, ma sono le leggi italiane a dire che lui deve pagare. Non avrei mai immaginato di dover chiedere un decreto ingiuntivo per un ex magistrato di chiara fama che dovrebbe conoscere il significato della parola legalità. Ma se Grasso insiste andremo avanti perché dove non arriva il buon senso, arrivano i decreti ingiuntivi”.