Giorgetti: troppi attacchi all'Ue fanno volare lo spread

Attenzione allo spread, che nuoce alle banche, e alla crescita. Serve, poi, un dialogo con l'Unione europea attraverso una comunicazione “seria“, che faccia parlare “il governo” e non le “mille voci, i mille protagonisti della maggioranza che spesso a vario titolo e in maniera scomposta portano avanti delle posizioni in contraddizione con la linea del governo“. Lo ha detto il sottosegretario ala presidenza del Consioglio, Giancarlo Giorgetti, in una intervista al Messaggero.

Basta attacchi

“I mercati e la speculazione – ha affermato – si muovono anche a seguito delle dichiarazioni di tizio, caio e sempronio. Da ora in poi non ci devono essere dichiarazioni sparse, ma deve parlare il governo. Deve finire la polemica fine a se stessa sulla Commissione europea. Ovviamente ci sta la dialettica rispetto alle diverse ricette per risolvere i problemi. Quello che dovremmo evitare è attaccare la Commissione o i commissari con accuse fine a se stesse”.

Responsabilità

Per quanto riguarda il deficit al 2,4% si tratta di un “tetto massimo per tutte le misure in essa contenute, ma non è detto che questo accada perché potrebbero esserci delle difficoltà anche operative. Noi ce la metteremo tutta per fare le cose e farle bene, ma il ministro dell'Economia ha la possibilità di monitorare e verificare l'andamento dei conti pubblici come è stato già fatto in passato. A mio giudizio il ministro dell'Economia deve avere anche la possibilità di calibrare i flussi di uscita e, come ha detto il ministro Savona, fare il punto trimestralmente o anche in tempi più ristretti. Siamo gente responsabile e faremo le cose responsabilmente. Non possiamo tenere sempre il piede sull'acceleratore. Se vediamo una curva dovremmo frenare e scalare di marcia e poi accelerare”.

Banche

Quanto allo spread, “il sistema creditizio che ha già delle sue criticità. L'aumento dello spread, la quantità di debito pubblico che hanno e le nuove regole bancarie dell'Unione, mettono in tensione il sistema e possono generare la necessità di ricapitalizzare alcuni istituti che già di per se hanno delle fragilità patrimoniali. Non possiamo far finta di niente ed ignorare questi problemi”. Quello che va fatti “è che quanto previsto in bilancio sul fronte degli investimenti si realizzi rapidamente per favorire la crescita” Quindi la stagione dei complotti e delle manine va archiviata? “Certamente, i complotti non esistono come non esistono le 'manine'. esiste la volontà da parte di tutti di lavorare tanto per fare il meglio possibile in maniera responsabile”.