Gentiloni: “Truppe in Africa per fermare gli scafisti”

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è salito a bordo della nave Etna, che opera nell'ambito della missione Sophia nella acque del Mediterraneo. La sua presenza sull'imbarcazione è stata occasione per tirare le somme sul lavoro fatto nel 2017 dall'Italia in ambito di accoglienza e lotta contro i trafficanti e anche per volgere lo sguardo al futuro.

Accoglienza e lotta ai trafficanti

“E' un 'Italia che accoglie, che è in prima linea nello sconfiggere i trafficanti, un'Italia che lavora per i diritti umani, addirittura, come è accaduto due giorni fa, aprendo per la prima volta un corridoi umanitario per i rifugiati in Libia“, ha affermato il primo ministro.

L'Italia – la sua riflessione – “ha la capacità di tenere insieme l'accoglienza e la lotta ai trafficanti, e siamo fieri del riconoscimento di essere stato il Paese più pronto e capace di salvare vite umane”. Gentiloni guarda avanti, il lavoro in questo senso non è affatto terminato: “Lavoriamo per sconfiggere lo schiavismo dei tempi moderni. E' un lavoro con il quale l'Italia ha raggiunto dei risultati straordinari. Abbiamo inferto dei colpi ai trafficanti di esseri umani che forse neanche immaginavamo”.

Truppe in Niger

Nel suo discorso, Gentiloni ha ventilato inoltre una proposta che rappresenta una novità. “Dobbiamo continuare a lavorare concentrando l'attenzione e le energie sul mix della minaccia del traffico di esseri umani e il terrorismo nel Sahel. Per questo, una parte delle forze in Iraq verrà dispiegata nei prossimi mesi in Niger, è questa la proposta che il governo farà al Parlamento per una missione per sconfiggere il traffico di essere umani e il terrorismo”.

Il presidente del Consiglio ha aggiunto: “Abbiamo svolto un ruolo fondamentale nella battaglia contro il terrorismo, lo abbiamo fatto per solidarietà internazionale e lo abbiamo fatto e lo facciamo per difendere il nostro interesse nazionale“.