Gentiloni “tenta” i Cinque stelle

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La decisione di non ratificare il Global compact è incredibile. Nel momento in cui c'è un consenso globale, che chiede ai Paesi ricchi di impegnarsi ad accogliere un certo numero di migranti e ai Paesi di provenienza di accettare accordi di rimpatrio, Salvini decide che il governo deve seguire Orban e la Repubblica ceca tirandosi fuori. Peccato che a loro l'accordo non interessi, a noi sì”. Lo dice Paolo Gentiloni nel corso di un'intervista a Repubblica. 

Migranti

L'ex premier auspica un asse Pd-M5s per arrivare all'approvazione del testo Onu. Ma osserva, “purtroppo l'iter del decreto sicurezza racconta una storia opposta, con il dissenso dei 5 Stelle che viene assorbito e il resto della destra che si accoda alla linea Salvini“. Sui migranti, quella di Matteo Salvini è una “piccola strategia della tensione”, dichiara Gentiloni. “Abbiamo un governo che invece di risolvere i problemi li cavalca. Salvini aveva avuto in eredità un crollo degli sbarchi, avrebbe potuto mettersi al lavoro per risolvere la situazione”, invece “si culla sugli allori dei nostri risultati e non fa nulla per i rimpatri, che in questi mesi sono diminuiti. Toglie decine di migliaia di persone da percorsi di integrazione, ma non li rimanda nei Paesi di provenienza. Li confina nell'illegalità”, che è “carburante per il proprio consenso“.

I due populismi

Gentiloni respinge la teoria secondo cui la Lega sarebbe portavoce di un populismo “buono”. “Nell'isolamento economico, che ha già prodotto conseguenze molto significative sui nostri conti pubblici e sui bilanci delle nostre famiglie, ha pesato certamente il populismo velleitario e confuso dei 5 stelle, ma ha pesato almeno altrettanto il populismo nazionalista, di totale isolamento in Europa e nel Mediterraneo, di Salvini”. In merito alle primarie del Pd, “penso che Nicola Zingaretti abbia un vantaggio in più, quello di rappresentare una novità. Ma sono tre ottimi candidati e io faccio il tifo per il Pd”, conclude Gentiloni.