Gentiloni: “La crisi ai confini è una minaccia per tutti noi”

Libia, Isis, Palestina e Ucraina, questi gli argomenti toccati da Paolo Gentiloni per la sua prima volta da ministro degli Esteri al Senato. Intervenuto alla Conferenza interparlamentare di Politica estera e Difesa comune, in corso a Palazzo Madama, il nuovo titolare della Farnesina si è detto preoccupato per la decisione della Corte suprema libica di dichiarare incostituzionale il nuovo Parlamento: “Non è una notizia incoraggiante – ha  detto – La situazione nel Paese è difficile ed è importante che l’Italia svolga il suo ruolo assieme all’Europa e che rilanci l’iniziativa per una ricomposizione della Libia”.

Gentiloni ha poi affrontato il capitolo Stato islamico, mettendo in guardia dalla “minaccia rappresentata dall’Isis” che “richiede un impegno comune, politico, militare e anche culturale. Una  minaccia – ha ribadito –  che riguarda tutti noi”. Non meno importante la questione palestinese: “La ferita più antica e feroce che interpella le nostre coscienze. La soluzione dei due Stati è l’unica possibile”.

In chiusura l’Ucraina. Il ministro ha ribadito ancora una volta di non riconoscere le elezioni nel Donbass ma, ha aggiunto, “Credo che il margine per una soluzione politica ci sia e che dipenda dalla volontà di tenere aperti tutti i canali di dialogo. E’ finito il tempo in cui potevamo delegare a terzi la nostra sicurezza”.