GENTILONI A TUNISI: “DEMOCRAZIA E CULTURA PIU’ FORTI DEL TERRORISMO”

Una visita lampo per manifestare solidarietà al popolo tunisino ancora scosso dall’attacco del Museo Bardo nel quale sono rimaste uccise 22 persone tra cui 4 italiani. Paolo Gentiloni si è recato nella capitale nordafricana per un breve colloquio con Beji Caid Essebsi nel palazzo presidenziale. “La democrazia e la cultura sono più forti del terrorismo” è stato il messaggio del ministro degli Esteri. “E’ una visita – ha detto Gentiloni – che vuole esprimere amicizia e vicinanza” a un Paese che ha pagato col sangue la difficile transizione verso la democrazia. Già nelle ore che hanno seguito l’attentato il numero uno aveva elogiato gli sforzi di Tunisi in questo senso e anche oggi ha spiegato che “l’esperimento costituzionale è di avanguardia e il Paese non può essere lasciato solo”.

Gentiloni ha anche salutato Lorena Boni e Anna Abagnale, le nostre connazionali rimaste ferite e ha fatto una previsione sul loro rientro in Italia. “È probabile – ha detto – che una delle due signore italiane ferite, Lorena Boni, possa essere trasferita nelle prossime 48 ore a Modena”. Per quanto riguarda la signora Abagnale “l’eventuale trasferimento deve ancora essere deciso e lo decideranno i medici dell’ospedale militare di Tunisi, dove si trova ricoverata, e quelli delle Molinette di Torino, dove è destinata”.

Le due italiane “sono state colpite tre o quattro volte da proiettili”, ha riferito il titolare della Farnesina. Con la signora Abagnale, ha aggiunto, “non ho potuto parlare perché ancora sedata e in fase di percorso post operatorio”. Per quanto riguarda il fronte libico Gentiloni ha sottolineato che è “una delle preoccupazioni comuni ai governi di Italia e Tunisia”. Con Tunisi c’è “già una collaborazione sul piano della sicurezza e una cooperazione tecnica sulla sorveglianza notturna delle frontiere con la Libia, tramite visori italiani”.