G7 dei Parlamenti, Gentiloni: “Macroeconomia in crescita ma c’è ancora disagio sociale”

Un discorso ampio quello svolto alla Camera dei Deputati dal premier Paolo Gentiloni, intervenuto alla Conferenza delle Camere basse dei Paesi del G7. Particolare attenzione, durante la sua relazione nella Sala della Lupa, il presidente del Consiglio l’ha rivolta alla situazione economica degli Stati membri, spiegando che “dal punto di vista economico i dati dei Paesi del G7 e l’Ue in generale sono positivi”. Ma, ha sottolineato ancora Gentiloni, “al tempo stesso sappiamo che la crescita dal punto di vista macroeconomico non ha cancellato il disagio sociale e non ha ridotto le difficoltà di far fronte alle disuguaglianze”.

Gentiloni: “Terrorismo? Necessaria collaborazione”

Il nodo centrale dei lavori dell’assemblea è però l’emergenza terroristica, argomento imprescindibile per l’Europa: “Siamo in un contesto molto delicato dal punto di vista della lotta al terrorismo. Il 2017 è l’anno in cui la speciale capacità di Daesh di controllo del territorio potrebbe venire meno, potremmo ottenere risultati dal punto di vista militare molto importanti. Ma questo non ha cancellato i rischi per la sicurezza e la necessità che il lavoro di collaborazione di intelligence e di prevenzione della radicalizzazione continui con sempre maggiore impegno”.

Corea e clima

Ma il presidente Gentiloni si è soffermato anche sulla crisi coreana che, come riportato dai più recenti casi di cronaca, riguarda direttamente anche l’Europa: “La presidenza italiana del G7 si è attivata con una dichiarazione congiunta dei 7 paesi contro le provocazioni della Corea del nord. E’ molto importante la comune consapevolezza dell’importanza di questa sfida geopolitica”. Poi il premier precisa: “Qualcuno può pensare che è un problema giapponese, un problema regionale ma la realtà è ben diversa perché è una sfida alle regole contro la proliferazione nucleare e l’instabilità in quell’area ha conseguenze anche per i nostri Paesi”. E, in tema geopolitico, rientra anche il nodo sul clima e, in particolare, sul riscaldamento globale. Una sfida attualissima che, negli accordi di Parigi, ha visto un primo fronte comune all’emergenza: “L’Italia ha cercato di occuparsi della questione climatica, purtroppo registrando un punto di differenza nell’ambito dei sette Stati da parte degli Usa. Ma è molto importante confermare l’impegno per l’attuazione degli accordi di Parigi, non solo per contrastare conseguenze pericolose dei cambiamenti climatici ma anche per cogliere grandi opportunità per le nostre economie”.