Fondi russi, Conte: “Ad ora nessun elemento per incrinare la fiducia”

Ora non ci sono elementi per incrinare la fiducia con i membri del governo”. Sono queste le parole del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che si è presentato nell'aula del Senato per riferire sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega, caso su cui la Procura di Milano ha aperto un fascicolo di inchiesta. L'indagine nasce da alcuni articoli e in particolare da un audio pubblicato sul sito americano BuzzFeed, con la voce di Gianluca Savoini, leghista presidente dell'associazione Lombardia Russia, che risulta indagato dalla Procura di Milano. Secondo quanto riportato dal sito statunitense, il 18 ottobre dello scorso anno Savoini avrebbe trattato con alcuni russi a Mosca per far arrivare fino a 65 milioni di dollari alla Lega nell'ambito di affari legati al petrolio. “La vicenda all'origine di questa informativa appare ora sottoposta al vaglio della Procura di Milano che indaga per valutare la fondatezza di eventuali ipotesi di reato – ha sottolineato il premier -. Non conosciamo quali elementi siano stati acquisiti né le consegenze dell'indagine in corso. Il piano del governo è distinto dall'indagine della procura di Milano”. 

Massima garanzia su incontri di governo

Parlando al Senato, il premier Conte ha assicurato che si adopererà affinché i ministri e gli altri membri del governo “vigilino con massimo rigore affinché negli incontri governativi siano presenti solo ed esclusivamente persone accreditate ufficialmente che siano tenute al vincolo della riservatezza. Questo per avere la massima garanzia che le informazioni riguardante l'attività di governo siano gestite con la massima cura“. Conte ha anche parlato della visita a Mosca di Salvini, spiegando che è stata organizzata direttamente dal ministero dell'Interno. “E' consistita nella partecipazione all'assemblea generale di Confindustria Russia, cui mi risulta abbia partecipato anche Savoini. Gli eventi successivi hanno rivestito carattere privato”. Il presidente del consiglio, inoltre, ha affermato di non aver ricevuto sul caso “informazioni dal ministro competente”. 

Rinsaldare la fiducia tra citadini e istituzioni

“Non posso presagire se questa mia informativa possa soddisfare a pieno i gruppi parlamentari. Confido tuttavia che anche in ragione dell'attenzione mediatica otterremo un risultato niente affatto trascurabile. L'interlocuzione contribuirà a rinsaldare la fiducia tra cittadini e istituzioni – ha aggiunto -. Se oggi sono qui davanti a voi è in ragione del mio ruolo, è per il profondo rispetto che nutro nei confronti di quest'Aula. Non mi sono mai sottratto all'interlocuzione con il Parlamento. Il confronto è la vera essenza della nostra forma di governo. Alcuni hanno inteso atrtibuire alla mia adesione alla richiesta di riferire singolari significati e hanno letto la volontà di rimarcare prese di posizione distinte all'interno della comagine di governo: è una lettura che mi ha molto sorpreso”. 

Migliorare il dialogo tra governo e Camere

Nel corso del suo discorso, il premier Conte ha riferito di aver incontrato, in questi mesi, diversi membri del Parlamento tra cui anche alcuni presidenti di commissione. E' emerso “il disagio di una interlocuzione faticosa con il governo”, per questo ha affermato di voler fare il possibile per “migliorare il dialogo tra governo e Parlamento“.