Fitch conferma il rating e pronostica elezioni

Pesano le instabilità del governo secondo l'agenzia internazionale Fitch, che conferma il rating dell'Italia a BBB con outlook negativo. E l'agenzia lo dice chiaramente: “Non ci aspettiamo che il governo italiano duri l'intero mandato e vediamo un aumento delle probabilita' di elezioni anticipate dalle seconda metà di quest'anno”. Secondo Fitch, “le tensioni plolitiche nella coalizione di governo e la possibilità di elezioni anticipate aggiungono incertezza sulle politiche economiche e di bilancio”. Non solo: l'agenzia di rating sostiene che “le differenze ideologiche tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega probabilmente aumenteranno queste tensioni”. Nel mirino di Washington finiscono anche i primi provvedimenti del governo, ritenuti non adeguati e, in alcuni casi (come per il Decreto dignità) poco funzionali.

L'esecutivo: “Andiamo avanti”

A ogni modo, per quanto riguarda i numeri la lente di Fitch ha scongiurato l'ipotesi del doppio declassamento, confermando però il ribasso dall'1,2% all'attuale 0,3%, con una forbice dello 0,9% dal 2018. Resta comunque positivo il governo: “Le valutazioni di Fitch – spiega una nota del Consiglio dei ministri – confermano la solidità economica del nostro Paese e, come era prevedibile, risentono del rallentamento economico transitorio che sta investendo tutto il continente europeo”. E ancora: “Andiamo avanti con la strada tracciata nella manovra per assicurare sviluppo ed equità sociale all'Italia, prestando attenzione ai rischi provenienti dal contesto internazionale. I fondamentali economici del Paese, cioè i conti con l'estero, la solidità finanziaria delle famiglie, la loro capacità di risparmio, la tenuta dell'occupazione, la riconquistata forza del sistema bancario, sono solidi”.

Per l'analisi del rating le previsioni non sono comunque troppo pessimistiche, parlando “solo di una lieve diminuzione della crescita dei consumi privati quest'anno, poiché un certo indebolimento della fiducia dei consumatori e una moderazione della crescita dell'occupazione sono in parte compensati dall'introduzione del reddito di cittadinanza”.