Fico, il 5stelle che piace all'Europa

Il M5s non è gradito né tra le opposizioni al Governo italiano né tra i vertici dell'Unione europea. Eppure c'è un esponente di spicco del Movimento che piace sia alle sinistre sia a Bruxelles, è il presidente della Camera Roberto Fico. Voce controcorrente rispetto a molte delle decisioni più note adottate da Palazzo Chigi (su tutte la chiusura dei porti alle navi delle ong imposta dal Viminale), ora Fico è riuscito a guadagnarsi la fama di interlocutore privilegiato presso la Commissione Ue. In che modo? Sostenendo che è giusto abbassare i toni della dialettica tra Roma e Bruxelles e che il M5s non farà alleanze per le prossime elezioni, anche per le europee di maggio, scongiurando così l'ipotesi di “un asse populista” con la Lega che tanto preoccupa i vertici Ue.

“Abbassare i toni”

Fico è stato ieri in visita presso la Commissione Ue, dove ha incontrato il capo degli Affari economici Pierre Moscovici, già al centro del mirino dei vicepremier italiani Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il presidente della Camera ha commentato a margine: “L'incontro è stato senza dubbio costruttivo, si sente l'esigenza di abbassare i toni in generale, uscire tutti dalle dichiarazioni mediatiche ed entrare nella politica, perché nella politica ci sono margini di dialogo”. E ancora: “Abbiamo convenuto tutti di abbassare i toni, abbiamo messo al centro il dialogo e la cooperazione costruttiva, nessuno vuole attaccare nessun altro”. Secondo Fico, “se metti il dialogo al centro e gli obiettivi politici allora a quel punto tutto può andare per il meglio”, ha detto Fico interpellato sul rischio che alcune dichiarazioni dell'Ue abbiano contributo a innalzare lo spread. Sulla stessa lunghezza d'onda il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che ha commentato: “In questo confronto costruttivo (con l'Europa, ndr) voglio dichiarare il mio accordo con il Presidente della Camera, sulla necessità di abbassare i toni”.

Il M5s correrà da solo

Il M5s correrà assolutamente da solo, non c'è in vista nessuna alleanza, anche a livello locale, anzi a livello locale, anche in un piccolissimo Comune, non c'è dubbio che sia così”, ha aggiunto, interpellato sulla possibilità di alleanze alle Europee per il M5s. “Poi si vedrà nel nuovo Parlamento europeo” dopo le elezioni, ha aggiunto.

“A Juncker ho parlato di Stati lasciati soli e Regeni”

Oltre a Moscovici, Fico ha incontrato ieri anche il presidente dei Socialisti e Democratici (S&D) al Pe, Udo Bullmann. Oggi invece il presidente della Camera si vedrà con il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, per il suo secondo e ultimo giorno di visita a Bruxelles. “A Juncker – le parole di Fico a margine del colloquio – ho parlato del cambiamento delle istituzioni europee, di come tanti Stati si sentono lasciati soli ed abbandonati e in particolare dove l'Italia si è sentita lasciata sola ed abbandonata, come sul tema migranti” e “sul caso Regeni”.