Festa della Repubblica, Mattarella: “I valori del ’46 ci guidano verso la pace”

“Nel settantunesimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana, rivolgo il mio saluto agli uomini ed alle donne delle nostre Forze Armate ed insieme a loro rendo omaggio ai tanti caduti lungo il difficile e sofferto cammino del nostro Paese verso la libertà e la democrazia“. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano. “I valori che ci hanno unito il 2 giugno del 1946 – sottolinea – continuano a guidarci per realizzare lo stesso desiderio dei nostri padri: dare alle future generazioni un’Italia in pace, prospera e solidale, in grado di assolvere a un ruolo autorevole e propulsivo all’interno di quella comunità internazionale che abbiamo contribuito a edificare. Le difficoltà che stiamo affrontando, le minacce alla nostra sicurezza e al nostro benessere vanno sostenute con la limpida coscienza dei risultati raggiunti”.

In precedenza il capo dello Stato aveva reso omaggio alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano, dando il via alle celebrazioni per la Festa nazionale della Repubblica. Mattarella è giunto all’Altare della Patria accompagnato dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e dal generale Claudio Graziano. Sulle scale del Vittoriano, a ricevere il capo dello Stato, c’erano tra gli altri, il presidente del Senato, Piero Grasso, quello della Camera, Laura Boldrini, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi. La banda dell’Esercito ha quindi intonato l’Inno nazionale e le Frecce tricolori hanno sorvolato il Vittoriano. Dopo l’alzabandiera solenne e la deposizione di una corona d’alloro sul sacello del Milite Ignoto, Mattarella ha lasciato Piazza Venezia per passare in rassegna le truppe.

Emozionante, come di consueto, la parata in via dei Fori Imperiali, cui hanno partecipato circa 4 mila persone tra militari e civili. Quest’anno hanno partecipato anche 400 sindaci, con in prima fila quelli dei Comuni del centro Italia colpiti dal terremoto.