Europee: ecco gli eletti pro vita e famiglia

Verona chiama, Strasburgo risponde. Da domenica notte c’è un filo rosso che lega la città di Giulietta e Romeo a quella dell’Europarlamento: i temi della vita e della famiglia, considerati sgraditi al gotha delle istituzioni europee, hanno trovato nelle urne un pertugio per introdursi con più forza nel dibattito politico del Vecchio Continente. Parte delle aspettative maturate nel Congresso di Verona si sono realizzate con l’elezione di un drappello di candidati che ha manifestato nero su bianco la propria sensibilità a questi temi, firmando manifesti a favore di vita e famiglia. CitizenGo Italia, il Comitato Difendiamo i Nostri Figli di Massimo Gandolfini e Pro Vita e Famiglia hanno sottoposto ai candidati le loro istanze: difesa della vita dal concepimento fino a morte naturale, unicità del matrimonio come unione tra uomo e donna, sostegno alle donne per dissuaderle dall’aborto, politiche per incentivare le nascite, netta opposizione alla pratica dell’utero in affitto.

L'elenco dei candidati

Almeno in Italia, sono diversi i candidati che hanno deciso di farsi interpreti di queste battaglie. Lega e Fratelli d’Italia guidano il gruppo, seguiti da alcuni esponenti di Forza Italia e di Popolari per l’Italia; nessun segnale dal Pd e dal M5s. Non sorprende l’affermazione di Giorgia Meloni, unico capolista ad aver firmato il manifesto di Pro Vita e Famiglia, ma la presidente di FdI verosimilmente dopo l’assemblea del partito rinuncerà al posto in Europa. Chi è invece sicuro di volare a Strasburgo è Carlo Fidanza, storico militante della destra milanese che con FdI ha raccolto nella circoscrizione Nord Ovest 10.919 voti. Nella stessa circoscrizione dovrebbe essere eletto Pietro Fiocchi (9mila voti), firmatario del manifesto del Comitato così come Sergio Berlato nel Nord Est (19mila voti). A far loro compagnia Nicola Procaccini, sindaco di Terracina che ha preso nel Centro oltre 45mila preferenze. Ce la fa anche Raffaele Fitto, legatosi a FdI nel dicembre scorso con la sua Direzione Italia, che al Sud ha preso 87.774 voti. Più robusta ancora la delegazione dei leghisti pro famiglia e vita che si trasferiscono in Europa: quasi 4mila voti raccolti da Silvia Sardone, pasionaria con un passato in Forza Italia che con orgoglio sulle sue pagine social afferma di essere “la donna più votata della Lombardia”. Donna è anche Isabella Tovaglieri, eletta con più di 32mila voti. Stacca il biglietto per Strasburgo l’ex 5Stelle Marco Zanni (18mila preferenze) e, con la scontata rinuncia al seggio di Matteo Salvini, dovrebbe farcela anche Marco Campomenosi (oltre 17mila voti). Sicurissimo del posto Angelo Ciocca, firmatario del manifesto del Comitato, che ha raccolto quasi 90mila voti. Firmatari dello stesso manifesto ed eletti i bresciani Danilo Oscar Lancini (quasi 22mila preferenze) e Stefania Zambelli (quasi 19mila) e il friulano Marco Dreosto (23mila). Incetta di voti (94.812) per Mara Bizzotto nel Nord Est, al terzo mandato in Europa, dove è capo-delegazione della Lega. Nella stessa circoscrizione ce la fanno anche Paolo Borchia e Alessandra Basso. Poker leghista pro famiglia e vita nel Centro Italia: volano a Strasburgo l’economista Antonio Maria Rinaldi (più di 48mila voti), Anna Bonfrisco, Luisa Regimenti e Simona Baldassarre (che in tre hanno preso oltre 100mila preferenze). Ha aderito al manifesto del Comitato la toscana Susanna Ceccardi (oltre 48mila voti), anche lei pronta per l’Europa. Al drappello del Carroccio si aggiungono il giovane avvocato Andrea Caroppo, ex segretario pugliese del partito, eletto al Sud con 50.671 voti, l’ideologo sovranista d’origine calabrese Vincenzo Sofo (32mila voti), l’avvocato anti-euro Francesca Donato (28mila voti) e la licatese Annalisa Tardino (quasi 33mila). L’unico di Forza Italia eletto che ha sottoscritto tutti e tre i manifesti è Massimiliano Salini, riconfermato al Parlamento europeo con 37mila voti.

Un inter-gruppo europeo per la Vita e la Famiglia?

Esultano gli esponenti delle organizzazioni. Per Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice-presidente di Pro Vita e Famiglia e del Congresso del Famiglia, “i voti espressi dal popolo italiano sono la prova che il Congresso di Verona abbia rappresentato un vero punto di svolta per l’Italia, dal quale ripartire”. Massimo Gandolfini sottolinea: “Chi ha ottenuto la fiducia di milioni di famiglie ora deve farsi carico delle loro istanze all’interno delle istituzioni di Bruxelles e di Strasburgo che sempre più spesso sono state la centrale di politiche mortifere, individualiste, nichiliste che hanno innalzato il mercato ad unica forma di giustizia sociale”. L’auspicio del neurochirurgo bresciano è che ora si riannodino “i fili che legano il continente alle radici classiche e giudaico-cristiane, unico autentico orizzonte valoriale per una Europa dei popoli e delle nazioni”. In tal senso non basterà certo il lavoro della delegazione italiana, per questo Filippo Savarese, di CitizenGo Italia, ci tiene a ricordare che “arrivano conferme” di neo-deputati pro famiglia e vita anche di altri Paesi. L’auspicio di Savarese è che ora, sull’onda dei risultati elettorali, “CitizenGO favorisca la costituzione un grande inter-gruppo europeo per la Vita e la Famiglia, aprendo un proprio ufficio a Bruxelles per coordinare gli sforzi di tutti i rappresentanti che vogliono impegnarsi per i nostri valori”. Il vento laicista continuerà tuttavia a soffiare: incombe l’ombra di una maggioranza composta da socialisti, popolari, liberali e verdi, che ridurrebbe in minoranza quegli esponenti del Ppe ancora sensibili all’appello di Benedetto XVI sui principi non negoziabili. Per il drappello pro famiglia e vita le sfide in Europa non mancheranno.