Europarlamento, Conte alla plenaria

Un intervento atteso quello di Giuseppe Conte alla plenaria dell'Europarlamento di Strasburgo, in un momento di particolare tensione con la Francia ma anche all'indomani della nuova presa di posizione dell'Unione nei confronti del nostro Paese, nello specifico sulla querelle Bankitalia. Ma è proprio sul tema europeo che il premier italiano è intervenuto, parlando di una politica europea che “di fronte a una crisi economica senza precedenti, si è ritratta impaurita al di qua della fredda grammatica delle procedure, finendo col perdere progressivamente il contatto con il suo popolo e rendendo sempre più incolmabile la distanza, che non è solo geografica, tra Bruxelles e le tante periferie del Continente. La politica ha rinunciato alla sua funzione legittimante e rappresentativa, apparendo – agli occhi dei cittadini – distante e oligarchica”. Una posizione piuttosto netta, considerando che, poco dopo, ribadisce la necessità di un grande senso di responsabilità compito di “rilanciare il progetto europeo, facendogli riacquistare credibilità e coesione, in modo da accrescerne la sostenibilità, l'efficacia, la plausibilità”.

Visione e creatività

Secondo il presidente del Consiglio, “il progressivo avanzamento nel percorso di integrazione ci ha reso realmente popolo, comunità di destino, al di là di ogni fictio giuridica? Certo, il percorso di definizione e di costruzione di 'un popolo europeo' ha vissuto momenti significativi di avanzamento. Nonostante tutto però, non siamo riusciti ancora a diventare veramente un popolo, non abbiamo avuto il coraggio di costruire un modello inclusivo che, realisticamente, al di là di ogni retorica, favorisse la creazione di un demos europeo”. Ecco perché, ha spiegato ancora Conte, bisogna porsi in maniera decisa nei confronti delle sfide del nostro tempo, “nuove, complesse” e che “richiedono visione e anche una qual dose di creatività. Ma, soprattutto, presuppongono consapevolezza della nostra missione nel mondo”.

Il concetto di popolo

Di quale Europa abbiamo bisogno e come percepiamo la nostra idea di Europa, oltre che noi stessi come europei? Per Conte “Sono domande che interpellano le nostre coscienze e meritano la massima considerazione e autenticita' di risposte, perche' siamo nella sede del Parlamento europeo, eletto direttamente dai cittadini dell'Unione, depositario sostanziale, autentico, della sovranità europea. Siamo, dovremmo essere, innanzitutto un popolo. Il popolo europeo. Il progressivo avanzamento nel percorso di integrazione ci ha reso realmente popolo, comunita' di destino, al di la' di ogni fictio giuridica? Certamente, il percorso di definizione e di costruzione di un 'popolo europeo' ha vissuto momenti significativi di avanzamento”.