Estate pazza: mai un clima simile

Tetti di stalle e magazzini scoperchiati, fienili distrutti, campi di mais pronti per la raccolta spianati, vigneti e oliveti colpiti dalla grandine. In poco più di tre mesi i fenomeni meteorologici violenti hanno provato all'agricoltura della Lombardia danni per oltre 40 milioni di euro tra perdite di produzione e anni alle strutture, stima di Coldiretti dopo il maltempo che ha colpito diverse aree del nord.

Coltivazioni compromesse

Si stanno verificando le condizioni per la richiesta di stato di calamità. Sono gli effetti di una tendenza alla tropicalizzazione che si evidenzia con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti di stagioni, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal caldo al maltempo che compromettono le coltivazioni nei campi. L’ultima ondata di calore conferma l’anomalia di una estate 2019 che sale fino ad ora in Italia sul podio delle più bollenti dal 1800, piazzandosi al terzo posto per effetto di un mese di luglio con 2 gradi in più rispetto alla media storica mentre giugno aveva fatto registrare una temperatura superiore di 3,3 gradi rispetto alla media (dati Isaa Cnr). “Le condizioni climatiche hanno favorito il diffondersi di incendi soprattutto in aree dove la colonnina di mercurio è stata più elevata”, sottolinea Dire.

Eventi estremi

Anche la cimice asiatica, dopo la cimice nera di campagna, è apparsa in provincia di Lecce, a causa dei cambiamenti climatici in atto, del surriscaldamento e delle barriere comunitarie colabrodo sono arrivati in Puglia parassiti “alieni”, mai visti prima, che si sono accaniti su alberi, piante e frutti, dalla Drosophila Suzukii dei frutti rossi all'Aleurocanthus spiniferus che attacca agrumi e vite, dalla Xylella degli ulivi al punteruolo rosso che ha fatto strage di decine di migliaia di palme fino alla Tristeza degli agrumi, avverte Coldiretti Puglia, che plaude all'avvio del tavolo interministeriale di crisi per affrontare definitivamente la questione della cimice asiatica che si sta moltiplicando nelle campagne ed in città, causando danni stimati per ora in circa 250 milioni di euro, ritrovate sempre più frequentemente anche in Puglia. Eventi estremi, insomma. Quest’anno in Sardegna sono bruciati 3712,85 ettari bruciati a causa dei 1.732 incendi, un numero praticamente il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in cui si erano verificati 943 incendi e 1815,46 ettari bruciati, ma che e stato pero segnato dalla pioggia.

Stagione a due facce

“Si tratta di una estate a due facce segnata temperature eccezionali ma anche da eventi estremi lungo la Penisola secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati della banca dati Eswd con ben 540 tempeste, nubifragi, trombe d’aria e grandinate che hanno provocato gravi danni nelle campagne e al turismo dove si lamenta un calo delle presenze in spiaggia – osserva Dire -. Piante sradicate, serre divelte, vigneti abbattuti, mele, pesche e altra frutta flagellata come pure meloni e pomodori ma anche campi allagati, soia e mais stesi a terra dalle forti tempeste di vento, trombe d’aria e temporali intensi accompagnati da grandinate killer con frane, strade di campagna impraticabili e pascoli isolati che  hanno portato a chiedere nelle zone colpite lo stato di calamità”. Si sta verificando una tendenza alla tropicalizzazione che, sottolinea Coldiretti,  si evidenzia con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo che compromettono le coltivazioni nei campi con danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

Prodotti locali

In un momento di difficoltà acquistare frutta e verdura italiana  è dunque un atto di solidarietà a favore degli agricoltori, ma anche di un aiuto al proprio benessere per combattere il grande caldo con il consumo di alimenti, come le albicocche, le pesche, le susine, i cocomeri ed i meloni ed in generale prodotti di stagione indispensabili per la salute e per mettersi in forma. Per ottimizzare la spesa, ottenere il miglior rapporto prezzi-qualità e aiutare il proprio territorio e l’occupazione, occorre verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria.