Ecco l'idea di Salvini per frenare lo spread

Cosa fare se lo spread non dovesse accennare a scendere? L'idea che circola tra i corridoi del Ministero del Tesoro in queste ore è formata da tre lettere, si chiama “Cir” (Conti individuali di risparmio) ovvero la possibilità di fare nuove emissioni di debito detassando quei contribuenti che decidono di investire i propri risparmi in titoli di Stato italiani.

“Soldi degli italiani vadano alle imprese italiane e non a quelle straniere”

Matteo Salvini, intervenuto stamattina alla trasmissione Agorà su Rai 3, ha spiegato che l'ipotesi di introdurre una detassazione era già stata inserita nel contratto di governo giallo-verde. “Il fatto che bisogna aiutare chi investe in titoli di Stato italiani – ha aggiunto – è una nostra convinzione da anni. Molti dei risparmiatori attuali vanno ad aiutare economie straniere mentre mi piacerebbe che i soldi risparmiati dagli italiani aiutassero le imprese italiane, i fondi pensione italiani e non vadano a fondi di investimento stranieri”. “Per far questo – ha concluso – basta far pagare meno tasse a chi investe nel suo Paese: c'è nel contratto di governo e prescinde dagli spread e da tutto il resto”.

Chi gestisce lo spread?

Proprio a proposito del differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi, il ministro dell'Interno ha invitato gli italiani a “non farsi prendere dal panico che non esiste”, perché “lo spread è qualcuno che in multinazionali e istituti finanziari importanti decide con un click compro o vendo. Ci sono pochi, grandi personaggi che sperano che l'Italia salti. L'Italia non salta, il governo va avanti – incalza – se qualcuno continua a speculare sull'Italia, sbaglia a farlo”. Sulla stessa lunghezza d'onda l'altro vicepremier, Luigi Di Maio, che stamattina a Radio 1 ha detto: “Questa storia dello spread a 400 è solo un modo per terrorizzare i cittadini”.

Cir: i pareri favorevoli

L'ipotesi di detassare chi investe in titoli di Stato italiani raccoglie consensi. Mario Mistretta, presidente della Cassa di previdenza del Notariato, commenta: “Bisognerebbe capire bene che tipo di passaggi fiscali ci sarebbero nei Cir di cui si parla in queste ore: potrebbero rivelarsi uno strumento utilizzabile e vantaggioso anche per noi”. Mistretta rileva che “la nostra Cassa, attualmente, ha investito in titoli di Stato circa il 10% del patrimonio, che ammonta complessivamente ad un miliardo e mezzo di euro. Se ci venisse proposta una nuova tipologia di operazione finanziaria interessante saremmo, forse, incentivati ad elevare la nostra quota di titoli di Stato“. Commento positivo anche da parte del presidente dell'Adepp (Associazione degli Enti pensionistici privati), Alberto Oliveti. “La mia Cassa – spiega, riferendosi all'Enpam, quella dei medici e degli odontoiatri – investe più di un miliardo di euro in titoli di Stato italiani. Potremmo valutare il potenziamento di questa modalità d'investimento”.