Ecco come è andato l'incontro di Salvini con gli immigrati

Camicia bianca e passo sicuro seguito da un cordone di agenti, il ministro dell'Interno Matteo Salvini stamattina ha fatto un sopralluogo nel campo di San Ferdinando (Reggio Calabria), dove vivono numerosi immigrati africani. Alcuni tra questi ultimi hanno sì inscenato qualche contestazione verbale, ma forse in modo inaspettato in molti si sono avvicinati per chiedere una foto per il selfie di rito, cui il segretario della Lega non si è sottratto. L'Ansa ha raccolto la testimonianza di una coppia proveniente dal Ghana: “Mi piace Salvini perché a lui non piacciono quelli che fanno i furbi e se qualcuno fa il furbo deve andare via”, dice la donna, cui le fa eco il marito, che risponde così a chi gli chiede se teme che il ministro dell'Interno possa mandarlo via dall'Italia: “L'Africa è il mio Paese, io non ho paura di tornarci”.

Salvini: “Chiudere le aziende che sfruttano gli immigrati”

Salvini ha anche raccolto le testimonianze di diversi immigrati i quali lamentano di lavorare nelle aziende agricole per appena un euro all'ora. “Chiedo alle forze dell'ordine, che già fanno di tutto e di più, alla magistratura e all'ispettorato del lavoro, di aumentare i controlli su chi sfrutta, perchè se ci sono degli sfruttati ci sono degli sfruttatori”, ha risposto il vicepremier. Che ha poi aggiunto: “Sono già stati fatti milioni di euro di multa agli sfruttatori, a me – ha detto – piacerebbe che queste aziende chiudessero perchè fanno concorrenza sleale a chi dà lavoro pulito, pagando tasse pulite e offrendo un futuro normale ai lavoratori siano bianchi o neri”. Del resto – ha proseguito il ministro – “lo sfruttamento è sugli immigrati ma anche sugli italiani”. Ed ha quindi concluso sul tema: “Non ho bacchette magiche, non vengo qua da Superman, non prometto che entro una settimana si rivolveranno problemi che sono qua da anni incancreniti. Prometto che tornerò, tornerò e tornerò finchè la situazione non tornerà normale”. Dopo la visita al campo, il ministro ha risposto su Twitter a un gruppetto di persone che si è recato nei pressi della tendopoli di San Ferdinando con le magliette rosse in polemica con lui. “La disumanità – ha scritto Salvini – è quella di chi ha permesso negli anni scorsi un'immigrazione senza controllo che crea nuovi schiavi sfruttati dalla criminalità organizzata e situazioni vergognose come la tendopoli di San Ferdinando”.

Salvini: “Guerra alla 'ndrangheta”

E a proposito di criminalità, Salvini ha usato parole durissime contro la 'ndrangheta, e lo ha fatto proprio durante il suo viaggio nella provincia di Reggio Calabria. “E’ cominciata una guerra senza quartiere contro la criminalità organizzata non solo in Calabria ma in tutta Italia perchè la ‘ndrangheta è una m…a, un cancro, che si è allargato a tutta l’Italia. Io però sono testone e continuerò a combatterla fino a che non avremo portato via anche le mutande a questa gente”, ha detto visitando un immobile confiscato alla cosca Gallico a Palmi (RC) e dove sorgerà un commissariato della Polizia. Salvini ha dunque aggiunto: “Voglio sequestrare fino all’ultimo centesimo a questa gentaglia, certi voti non ci interessano, certi interessi non ci riguardano. E non è giusto identificare il popolo calabrese con la malavita: bisogna dare un futuro a questi ragazzi e ragazze. Se c’è lavoro la mafia perde, se non c’è la mafia campa“.

Unità d'intenti del Governo

Da Palazzo Chigi intanto, dove nel pomeriggio c'è stato un vertice sull'immigrazione, si continua ad ostentare unità d'intenti su questo tema. Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture, è tornato sulla polemica della scorsa notte legata alla nave Vos Thalassa, dicendo: “Ho sentito Salvini questa mattina e ci siamo chiariti: lui pensava che fossimo di fronte a un ennesimo soccorso in mare, io gli ho spiegato che era un intervento di ordine pubblico perchè c'erano state alcune minacce di morte all'equipaggio”. Nessuna frattura dunque. “C'è stato totale allineamento”, ha aggiunto parlando del summit dell'esecutivo.