DL TERRORISMO: STRALCIATA LA NORMA SUI COMPUTER

I nostri computer sono al sicuro. Matteo Renzi è infatti riuscito a ottenere lo stralcio della disposizione del ddl antiterrorismo che consentiva di ispezionare i pc. Norma che aveva già suscitato polemiche per la pervasività degli interventi previsti, sia pur limitati ai soli sospettati. In mattinata era già stata chiesta la sospensione con rinvio alla commissione, su richiesta dello stesso governo, per valutare l’emendamento presentato da Arcangelo Sannicandro, deputato di Sel, che prevedeva la soppressione integrale del comma sul controllo del remoto, cioè della memoria delle comunicazioni fatte su web da cittadini finiti nel mirino degli inquirenti.

Fonti dell’esecutivo hanno poi riferito che è stato lo stesso premier a chiederne lo stralcio: si tratta – hanno spiegato da palazzo Chigi – di un tema delicato e importante che riguarda diritti, riservatezza e sicurezza e, quindi, da affrontare in modo più esaustivo. “Abbiamo la necessità di contemperare le esigenze di sicurezza nella lotta al terrorismo con quelle di tutela della privacy – ha spiegato in aula il viceministro Filippo Bubbico -, per questo motivo è utile approfondire il confronto e la riflessione sulla intercettazioni telematiche da remoto”. La decisione di soprassedere è stata salutata positivamente da Sel e Lega. “Evidentemente il ministro Alfano, che dimostra ancora una volta di essere inadeguato a ricoprire quel ruolo, è stato troppo occupato, e preoccupato, dalle vicende del suo partito per rendersi conto che quella norma era da regime totalitario” ha detto il capogruppo di Sel Arturo Scotto.

Il ministro dell’Interno in mattinata aveva spiegato la ratio del provvedimento complessivo: “Non si amplia il catalogo dei reati ma si aumenta la capacità di intercettare i flussi comunicativi in uno scenario in cui ci sono scambi informatici tra terroristi molecolari, i cosiddetti lupi solitari, nell’ambito del terrorismo internazionale”. “Visto che ci sono questi scambi informatici tra terroristi – aveva sottolineato il numero uno del Viminale – occorre aumentare la nostra capacità di intercettare questi flussi” ma i reati ai quali fare riferimento restano “i soli reati di terrorismo e ad esso connessi”.