Di Maio chiama le folle in piazza il 2 giugno

Il clima politico in Italia continua ad arroventarsi. Sono passate diverse ore dal veto del Presidente della Repubblica al nome di Paolo Savona, ma Luigi Di Maio è tutt'altro che disposto a tenere un profilo basso. La proposta di impeachment resta sul tavolo del M5S, che intanto chiama i cittadini a mobilitarsi per “reagire subito e con fermezza” a quella che ha definito una mossa del Quirinale “incomprensibile”.

Il capo politico 5Stelle ha chiamato i cittadini in piazza a Roma, non in una data qualunque, ma in occasione della Festa della Repubblica, proprio quando in via dei Fori Imperiali si terrà la parata in presenza del Capo dello Stato. “Il 2 giugno invito tutti a venire a Roma per una grande manifestazione”, l'appello di Di Maio. Che su Facebok ha aggiunto: “Io oggi appenderò una bandiera italiana fuori dalla mia finestra, affinchè tutti la possano vedere, e vi chiedo di fare altrettanto. Prendetela, compratela se non l'avete in casa, e appendetela. Tiriamo fuori il nostro orgoglio di essere cittadini italiani e rivendichiamo il diritto a decidere sul nostro futuro e sul nostro governo. Perchè le elezioni devono continuare ad avere un senso e quello che decidiamo nelle urne deve permettere di dare al Paese la direzione che vogliamo“.

Di Maio resta anche fermo sull'impeachment. “Più che il Presidente andrebbero messi in stato di accusa i suoi consiglieri“, ha sbottato attaccando i consiglieri del capo dello Stato per aver diffuso la notizia che Savona era a favore dell'uscita dall'euro. “Sono balle – il commento del leader 5Stelle -. Un'altra bufala è quella per cui Mattarella ha tutto il diritto di scegliersi il ministro dell'Economia. Ma quando mai? Ma dove sta scritto? Quando dei ministri sono stati rifiutati c'erano dei motivi oggettivi. Gratteri era un magistrato in funzione, Previti era l'avvocato di Berlusconi (non si può trattare la cosa pubblica come un affare privato), Maroni non andò alla Giustizia perché aveva dei problemi giudiziari. Ma Savona che ha fatto? Ha scritto un libro? Esistono reati di opinione in Italia“.

E ancora. “È un atto ignobile non aver consentito” la nascita del governo retto da M5S e Lega, secondo Di Maio. Per questo – ha proseguito – “siamo convinti ad andare avanti con l'impeachment, obbligheremo il Parlamento a discutere di quanto successo ma soprattutto faremo in modo che alle prossime elezioni non ci sia lo stesso Presidente”. Di qui il monito al Carroccio. “Se la Lega non fa passi indietro qui parliamo di una certezza assoluta – ha detto -. Non facciamo questa cosa a cuor leggero ero un estimatore di Mattarella ma la scelta di ieri è stata incomprensibile”.