Decreto legge ambiente: sconti per chi rottama auto fino Euro4

Il governo giallorosso prova a mostrare il suo lato verde. Dovrebbe approdare domani giovedì 19 settembre in Consiglio dei ministri la bozza del decreto legge “per il contrasto dei cambiamenti climatici e la promozione dell'economia verde”. Il testo prevede un credito d'imposta sulla rottamazione dei veicoli inquinanti fino a Euro 4, lo stanziamento di fondi per un'operazione di rimboschimento, il taglio di quei sussidi i cui effetti sono dannosi per l'ambiente, la trasformazione dei parchi nazionali in “Zone economiche ambientali”. E ancora sconti per chi vende prodotti sfusi, la velocizzazione delle procedure di stoccaggio dei rifiuti, una Valutazione d'impatto ambientale (Via) potenziata.

Credito d'imposta per rottamatori

Hai una vecchia macchina e abiti in una delle città metropolitane più inquinate d'Europa? Il governo Conte bis offre una soluzione ecologica, almeno per l'automobile. Il decreto legge prevede lo stanziamento di un credito di spesa per chi vive in un'area sottoposto a infrazione comunitaria e rottama la propria vettura fino alla categoria Euro 4. Si tratta di un bonus fiscale fino a duemila euro che potrà essere utilizzato entro cinque anni per gli abbonamenti ai mezzi pubblici e per usufruire della mobilità condivisa (sharing mobility) con veicoli elettrici o a zero emissioni.

Nuovi alberi

Le foreste sono un'arma importante per l'equilibrio della Natura e la lotta ai cambiamenti climatici. Per questo il dl prevede che vengano reperiti 15 milioni di euro, tra le risorse assegnate al ministero dell'Ambiente per il 2020, per un mettere in pratica un programma di rimboschimento metropolitano “anche nel quadro di attivita' di educazione e ricerca ambientale”, recita la bozza.

I rifiuti

Forse per la prima volta si andrebbe a toccare il decreto Sicurezza di Matteo Salvini, precisamente all'articolo 26-bis dove vengono trasmesse ai gestori degli impianti le disposizioni legate alla pianificazione di emergenza sia per gli impianti di stoccaggio che per il trattamento dei rifiuti. Sarebbe eliminato dal testo il riferimento alla “rilevanza” degli incidenti per l'applicazione della disciplina sui piani di emergenza interna. Inoltre si allargherebbe al ministro dell'Ambiente e quello dell'Interno la collaborazione nella stesure del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che individua i gestori degli impianti per i i piani di emergenza esterna, prima riservata al solo inquilino del Viminale.

Le Zone economiche ambientali

Per contrastare lo spopolamento di uomini e imprese dai territori, si vuole dare vita alle “Zone economiche ambientali” nei parchi nazionali, dotate di un proprio regime economico. Ogni “Zea”, presso un comune individuato dalla Comunita' del Parco e dall'ente che lo ha in gestione Parco, aprirà uno sportello unico per i cittadini e le imprese del parco. La gestione dello sportello sarà allargata a tutti quei comuni cui una porzione di territorio “cada” dentro l'area del parco nazionale. Questo punto della bozza prevede anche, per la durata di un triennio, “l'intervento del fondo di garanzia verrebbe concesso, a titolo gratuito e con priorita' sugli altri interventi, per un importo massimo garantito per singola impresa di 2,5 milioni“. Andrebbe a favore della micro-piccola-media impresa locale che smaltisce i rifiuti, usa energie rinnovabili, promuove attività culturali legate alla tutela ambientale e alla valorizzazione del parco e ancora voglia “realizzare iniziative produttive o di servizio compatibili con le finalita' istitutive del parco, con sede o unita' locali ubicate nei territori delle aree protette nazionali”. In caso di intervento per garanzia diretta, la copertura massima sarebbe dell'80%, per quelli in controgaranzia non oltre il 90%. 

Sconti plastic free

Chi vende prodotti sfusi e senza confezioni di plastica avrà diritto un'agevolazione, soprattutto se si tratta di saponi o prodotti alimentari. Mentre si lavora per ridurre entro il 2022 la produzione di imballaggi di plastica, il decreto prevedrebbe un contributo d'imposta del 20% costo di acquisto di prodotti, sfusi o alla spina, che non siano imballati. Lo sconto è rivolto sia ai consumatori che ai commercianti, fino a 10 milioni di euro all'anno.

Scuolabus green

Anche per gli studenti la mobilità deve essere sostenibile, per insegnare ai più giovani l'importanza del rispetto dell'ambiente. Così il dicastero del ministro Costa dovrebbe istituire un fondo per la promozione del trasporto scolastico ecologico. Quindi chi va all'asilo nido e gli alunni e gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori potrebbero usufruire un servizio navetta a emissioni ridotte. Il servizio verrebbe introdotto però solo per città metropolitane sottoposte a infrazione europea per non aver rispettato i limiti sulla qualita' dell'aria.

Sussidi dannosi

Un governo con all'interno una forza politica che ha fatto dell'ambientalismo una delle sue cinque stelle non può che puntare all'azzeramento dei sussidi che si rivelano inquinanti. Il traguardo è previsto per il 2040, intanto però si comincia a lavorare per il 2020. Questi sussidi ammontano a 16,8 miliardi, così suddivisi: alla voce agricoltura e pesca 5,9 miliardi; a quella energia 24,4; a quella trasporti 1,5; a quella Iva agevolata 6,1; altri tre varie ed eventuali. La bozza del dl riportata da diverse agenzie di stampa dice che “a partire dall'anno 2020, le spese fiscali dannose per l'ambiente indicate nel 'Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi' diminuiranno nella misura almeno pari al 10 per cento annuo a partire dal 2020 sino al loro progressivo annullamento entro il 2040″. Quali saranno i sussidi, si vedrà in legge di bilancio, una parte di questi – il 50% – potrebbe poi essere deviata in un fondo presso il ministero dell'Economia per “interventi in materia ambientale, con priorita' alla revisione dei sussidi ambientalmente favorevoli, alla diffusione e innovazione delle tecnologie e dei prodotti a basso contenuto di carbonio e al finanziamento di modelli di produzione e consumo sostenibili”, recita il documento.

Impatto ambientale

La Valutazione d'impatto ambientale (Via), ovvero la procedura amministrativa che deve individuare a analizzare gli effetti di un'opera sull'ambiente, prima che venga data o meno l'autorizzazione a farla partire, dovrebbe essere ancora più stringente. L'analisi infatti dovrebbe riguardare l'impatto dell'opera tenendo conto del climate change nel suo intero ciclo vitale per capire se possa avere o meno effetti sul clima e l'eventuale necessità di intervenire in corso d'opera. Si introduce inoltre la valutazione di impatti sanitario nella quarantina di Siti di bonifica di interesse nazionale (Sin). Oltre a questo, le istituzioni porranno maggiore attenzione alla coerenza tra li leggi e la salvaguardia dell'ambiente, la protezione della biodiversità, l'uso di energia da fonti rinnovabili. Resta scoperta la voce “end of waste”, che rientra nella cosiddetta economia circolare: si è voluto lasciare uno spazio bianco per una migliore e più precisa formulazione.