Da oggi pronta l'Ape volontaria

Da oggi, 13 febbraio 2018, è possibile chiedere un prestito per andare in pensione (ma anche per rimanere a lavorare parzialmente) con tre anni di anticipo. L'Anticipo volontario della pensione, il cosiddetto Ape, potrà essere valutato direttamente sul sito dell'Inps, dove sarà presente un simulatore per calcolare costi, vantaggi e svantaggi; e, soprattutto, si potrà firmare la circolare che permetterà da subito, agli interessati, di presentare all’Istituto previdenziale la richiesta alla base del meccanismo. Il che consentirà di conquistare il primo assegno tra maggio e giugno.

“Decolla – spiega Stefano Patriarca del Nucleo tecnico economico di Palazzo Chigi – una novità nel panorama sia italiano sia europeo: si consente a tutti di anticipare l’uscita dal mercato del lavoro, o una permanenza con impegno ridotto. Lo si fa con l’utilizzo di finanza privata e non pubblica e quindi con un costo per il bilancio pubblico molto limitato e che non incide sulla spesa pensionistica”. Da oggi, dunque, potranno chiedere l’Ape volontario i lavoratori, sia dipendenti sia autonomi, che raggiungono i 63 anni di età nel 2018 o i 63 anni e 5 mesi nel 2019 con 20 anni di contributi maturati. In sostanza, coloro che sono nati fino al luglio del 1956. Per gli anni successivi si dovrà attendere la proroga dell’Ape.

Anzitutto, per ottenere il prestito, è necessario sapere a quanto ammonta la pensione maturata, che deve essere almeno pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo (nel 2018 a 710,388 euro al mese). Sarà possibile chiedere questo dato all’Inps che, a sua volta, nel certificare il diritto (in concreto ci vorranno due mesi dalla domanda) indica anche l’importo minimo e massimo che si può ottenere: il minimo è 150 euro mensili per sei mesi di anticipo, il massimo non può superare il 75% del trattamento pensionistico mensile nel caso di anticipo superiore a tre anni; l’80% se la durata del prestito è tra i 24 e i 36 mesi, l’85% se la durata è tra 12 e 24 mesi e il 90% se è inferiore a 12 mesi.

Il via libera spinge le persone a scegliere l'istituto finanziatore del prestito e l’assicurazione che farà un contratto contro il rischio di premorienza (per evitare ricadute sugli eredi) e si presenta la domanda di Ape contestualmente alla richiesta per la pensione di vecchiaia. La domanda viene trasmessa all’ente finanziatore che può respingerla motivatamente. Se accolta, il prestito verrà erogato in 12 rate mensili. La restituzione del prestito comincerà dal momento del pensionamento: le rate sono mensili ed è esclusa la tredicesima che quindi non ha la decurtazione. È possibile l’estinzione anticipata del prestito o l’estinzione parziale con la definizione di una nuova rata di ammortamento.