Csm, Poniz: “Politica si assuma responsabilità”

Tutto questo è successo perché c'era l'ambizione di un collega ad essere nominato procuratore aggiunto subito dopo essere scaduto dal Csm. Questo non sarebbe accaduto fino a poco più di un anno fa, quando c'era una norma che lo impediva, perché giustamente si riteneva che un consigliere scaduto potesse giovarsi del potere acquisito e delle relazioni coltivate“. Lo ha detto il nuovo presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Poniz.  

Responsabilità

“C'era una norma sull'Ordinamento Giudiziario che è stata cancellata da un emendamento” alla fine della scorsa legislatura, ha spiegato ad Agorà (Rai3), “e la magistratura associata l'ha criticato per tempo, ben prima che lo scandalo emergesse”. In precedenza era previsto che per almeno un anno gli ex togati non potessero concorrere per uffici direttivi o semidirettivi. “Questi comportamenti anomali sono solo degenerazioni del comportamento di qualcuno ma – osserva – permessi da un rapporto malato con la politica. Io ho profondo rispetto della politica, ma deve assumersi le proprie responsabilità in chiaro“. 

L'Anm

“Il timore” che la politica possa sfruttare il momento di debolezza della magistratura “c'è, ma ritengo sia un grave errore – ha aggiunto – troverei sbagliato che si utilizzi una situazione contingente per affrontare in modo sbagliato riforme necessarie ma che esigono ben altro approfondimento, inclusa la separazione delle carriere”. Quanto alla questione delle porte girevoli, che nel suo discorso di insediamento ieri ha posto al centro del programma della nuova giunta dell'Anm, Poniz ricorda che “abbiamo espresso una ferma contrarietà al ritorno alla giurisdizione dalla politica senza delle limitazioni. Si deve assolutamente regolare questo ritorno, rendendolo complicato e impedendo almeno per un po' lo svolgimento di funzioni giurisdizionali dirette“.