Crollo di Torre Annunziata, Delrio: “In futuro un certificato di stabilità per gli edifici”

Come al solito ci si sveglia dopo. In Italia troppo spesso sono le tragedie a indurre la classe politica a agire, per trovare soluzioni a situazioni critiche. Ma la prevenzione è un’altra cosa. Dopo il crollo di Torre Annunziata, costato la vita a 8 persone, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, annuncia che in futuro nei contratti d’affitto e di compravendita sarà obbligatoria “la certificazione statica degli immobili”, così come oggi lo è “quella energetica”.

In Italia, ha proseguito nel colloquio con Repubblica, “manca una classificazione ufficiale degli edifici. Abbiamo tuttavia introdotto l’obbligo della certificazione energetica, e ora pensiamo di proseguire su questa strada anche per la sicurezza statica”. Non avendo potuto imporre per legge il libretto del fabbricato “abbiamo cercato di rendere appetibile con gli incentivi l’esame e l’adeguamento statico degli immobili. Ma è chiaro che a questo punto si rende necessario un salto di qualità culturale dei proprietari

Come molti “hanno seguito l’ecobonus, che da quando esiste ha generato lavori per 30 miliardi di euro, quasi due punti di Pil, così ci auguriamo che avvenga per l’utilizzo del sisma bonus. Il vero tema a questo punto è come indurre tutti a servirsene”. Delrio ricorda che “il sisma bonus ora consente di fare le analisi delle condizioni statiche degli immobili con la possibilità di detrarre fiscalmente fino all’85 per cento della spesa sostenuta. La cosa riguarda tanto i condomini, senza distinzione fra prima e seconda casa, quanto gli immobili che hanno destinazione produttiva. Il beneficio, per giunta, si può godere praticamente in tutto il Paese, perché l’Italia intera è di fatto sismica, e c’è anche la possibilità di cedere a chi fa il lavoro il credito fiscale nei confronti dello Stato”.

La riflessione amara su quanto avvenuto nel Napoletano arriva da don Ciro Cozzolino, parroco della Santissima Trinità di Torre Annunziata, che ha dedicato al crollo la sua omelia domenicale. “I passi di Dio nella nostra città li abbiamo sentiti, ma ci siamo nascosti. È il momento di venire allo scoperto; se ci sono persone responsabili, e in questo momento desidero rivolgermi proprio a loro, sarebbe un atto onorevole riconoscere le proprie colpe e dire ‘ho sbagliato, mi assumo le responsabilità'”. Parole forti pronunciate davanti a numerosi fedeli presenti alla messa mattutina. “Di fronte a ciò che stiamo vivendo in queste ore, dentro di noi c’è una specie di senso di colpa per quello che avremmo potuto fare, dovuto fare e non abbiamo fatto” ha aggiunto. “Se il crollo fosse avvenuto nella zona sud per certi versi non ci saremmo meravigliati perché è veramente fatiscente. Ma qui è stato un pugno nello stomaco. Questa è Torre nord, fiore all’occhiello“. In queste ore c’è dolore “però questo pugno nello stomaco dovrebbe farci risvegliare dal sonno“.