Croce Rossa: “A rischio il sistema di soccorso”

Con le proposte di riforma al vaglio del Governo è a rischio il 118”. È la preoccupazione che viene espressa dalla Consulta dei presidenti della Croce Rossa italiana di tutte le Regioni che si è riunita a Roma nei giorni scorsi. “Pur comprendendo e in parte condividendo alcuni aspetti della riforma proposta e le legittime istanze dei lavoratori del sistema 118, la preoccupazione è che questa rischi di rendere marginale se non di annullare il ruolo del volontariato che è, invece da sempre, un pilastro del servizio”. In una nota Croce Rossa ritiene “importante” che ci sia “un dialogo e un confronto costruttivo con il Governo” e si dice pronta a “intraprendere iniziative per tutelare un servizio fondamentale per i cittadini”. 

Volontariato

Il Movimento della Croce Rossa è un'istituzione di soccorso volontario non guidato dal desiderio di guadagno. La Croce Rossa Italiana possiede una rete capillare pressoché unica su tutto il territorio nazionale. Il decentramento permette la conoscenza dei bisogni primari della comunità e ciò stimola l'integrazione tra l'Associazione, la popolazione e la rete dei servizi e degli interventi pubblici e senza scopo di lucro. L'esistenza della rete territoriale capillare risulta un fattore positivo anche a livello nazionale: reperendo direttamente le informazioni sui reali bisogni a livello locale, l'unità centrale viene agevolata nella programmazione delle attività di tutta l'Associazione. I volontari di Cri sono oltre 162.500, di cui il 34% sotto i 35 anni, suddivisi in 1445 sedi diverse. Per volontario – si legge nel sito della Cri – si intende quella persona che aderisce all'organizzazione di sua spontanea volontà e senza alcuna costrizione. Questo però non toglie che alcune prestazioni possano essere retribuite per i dipendenti, ovvero quanti fanno una scelta di vita professionale di aderire ai Principi del Movimento e di aiutare il prossimo.