Così Bonafede vuole limitare le correnti

Il governo ragiona su una riforma del sistema elettorale del Consiglio superiore della magistratura che possa limitare il potere delle correnti interne alla categoria stessa. 

Il sistema

“E' scritto nel contratto di governo che si intende realizzare un sistema elettorale del Csm in grado di combattere il fenomeno del correntismo – ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, intervenendo al congresso nazionale forense, in corso a Catania -. Credo di avere in questa intenzione il consenso di gran parte dei magistrati e che sia sacrosanto portare avanti una battaglia di questo tipo“. Tra le ipotesi prese in considerazione “c'è anche quella che prevede una fase di sorteggio – ha spiegato il Guardasigilli -. Non è possibile, né auspicabile un sorteggio integrale, che prevederebbe tra l'altro una riforma costituzionale. Stiamo allora studiano un sistema elettorale, non contro qualcuno, ma a favore di tutti i magistrati che lavorano seriamente per il buon funzionamento della giustizia, tra mille difficoltà nelle quali sono stati abbandonati dai passati governi. Vogliamo dare un segnale fondamentale“. 

Toghe e politica

Sull'elezione alla vicepresidenza di David Ermini, Bonafede ha chiarito che da parte sua non c'è stata “nessuna polemica, solo franchezza. Perché a volte il rapporto istituzionale patinato cela solo ipocrisia. Ho sostenuto semplicemente che, essendoci su otto membri laici soltanto un parlamentare eletto in questa legislatura, se i togati hanno ritenuto di individuare proprio in lui la guida sostanziale del Consiglio superiore della magistratura, vuol dire che hanno deciso di continuare a creare un legame con la politica o quanto meno di non cogliere l'occasione di avere un vicepresidente del Csm che fosse libero da dinamiche di partito, qualunque sia il partito. Mi sembra una questione abbastanza scontata che pongo nel pieno rispetto della magistratura e del Csm”.