“Conte non ha rinunciato al concorso”

Sembrava un capitolo chiuso da lui stesso e, invece, la candidatura di Giuseppe Conte alla cattedra di Diritto privato alla Sapienza continua a far discutere. Secondo quanto rivelato ancora da Politico.eu, il premier non avrebbe rinunciato al conocorso, nonostante le dichiarazioni di qualche giorno fa in cui annunciava il forfait per motivi istituzionali, ma semplicemente posticipato il test di inglese previsto per oggi. A darne notizia sarebbe stata la stessa commissione esaminatrice che a due candidati, Giovanni Perlingeri e Mauro Orlandi, avrebbe chiesto se la loro intenzione era quella di sostenere l'esame subito o in un altro momento, assieme a un altro candidato che aveva chiesto la posticipazione per ragioni istituzionali. A quanto pare, i due avrebbero deciso di “non procedere con l'esame orale dopo una breve consultazione tra di loro”, chiedendo la messa a verbale della possibilità di una valutazione di legittimità.

La situazione

La notizia riportata da Politico riaccende d'un tratto una polemica che le parole del presidente del Consiglio sembravano aver smorzato già da tempo. La partecipazione, pur se posticipata, a un concorso universitario fa riapparire lo spettro di un presunto conflitto d'interessi, previsto dalla legislazione in merito alla partecipazione di cariche pubbliche a bandi istituiti con fondi pubblici. Conte, già titolare di una cattedra all'Università di Firenze, momentaneamente lasciata all'indomani della sua nomina a presidente del Consiglio attraverso un'aspettativa non retribuita (come previsto dal decreto presidenziale numero 382, 11 luglio 1980). La docenza in questione sarà libera a partire dal prossimo 31 ottobre, ossia quando il titolare, il professor Guido Alpa, andrà in pensione. Lo stesso Alpa, in un'intervista concessa al Corriere della Sera qualche giorno fa, aveva caldeggiato la candidatura di Conte (suo ex allievo) non solo “perché preparatissimo” ma in quanto il concorso dell'Università “garantisce imparzialità e indipendenza con una commissione esterna”. E, in merito al conflitto d'interessi, Alpa aveva spiegato che “il concorso è iniziato a febbraio. Prima che lui diventasse presidente del Consiglio”.