Conte: “L'Euro è irrinunciabile”

Prima l'incendio, poi il tentativo di domarlo gettando acqua. Può essere descritto così l'odierno tam tam di dichiarazioni di esponenti del Governo giallo-verde e le agitazioni dei mercati. Stamattina Claudio Borghi, leghista presidente della Commissione bilancio della Camera, ha dichiarato a Radio Anch'io: “Sono più che convinto che l'Italia, con una sua moneta, sarebbe in grado di risolvere i suoi problemi”. Secondo l'economista del Carroccio, “il fatto di avere il controllo sui propri mezzi di politica monetaria è condizione necessaria – ma non sufficiente – per realizzare l'ambizioso ed enorme programma di risanamento. Ma per fare questo passo ci vuole accordo e consapevolezza da parte dei cittadini”. Parole che, secondo l'agenzia Bloomberg, sarebbero all'origine della discesa dell'Euro a 1,15 dollari, ai minimi da fine agosto. Ma non soltanto l'Euro, a destabilizzare Piazza Affari è stato anche il rialzo dello spread, che stamattina ha toccato quota 300 (il massimo da fine maggio, in piena trattativa per la formazione di un Governo).

Conte rassicura e Di Maio punge

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto nel pomeriggio per tranquillizzare dopo le dichiarazioni di Borghi. “L'Italia è un Paese fondatore dell'Unione Europea e dell'Unione Monetaria e ci tengo a ribadirlo: l'Euro è la nostra moneta ed è per noi irrinunciabile. Qualsiasi altra dichiarazione che prospetti una diversa valutazione è da considerarsi come una libera e arbitraria opinione che non ha nulla a che vedere con la politica del Governo che presiedo, perché non contemplata nel contratto posto a fondamento di questa esperienza di Governo”. Più caustico il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, che sulla vicenda dice: “Credo che i parlamentari possano esprimere le loro opinioni, se in base allo spread non possono piu' parlare allora abbiamo un serio problema di democrazia“.

Il caso delle parole di Juncker

Sullo spread è tornato ad esprimersi anche l'altro vicepremier Matteo Salvini, che alla trasmissione di La7 Tagadà da Napoli ha detto: “In una grande famiglia non ci sono figli di serie A e figli di serie B, se qualcuno a Bruxelles stra-parla perchè rimpiange un'Italia precaria e impaurita per poter comprare sotto costo le aziende che sono rimaste in questo Paese, usando lo spread e i mercati per intimorire, ha trovato il governo sbagliato e il ministro sbagliato”. Il ministro dell'Interno non si è risparmiato nemmeno dal commentare il paragone del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, tra Italia e Grecia. “Parlo con persone sobrie, che non fanno paragoni che non stanno nè in cielo nè in terra”, la risposta di Salvini. Prova a stemperare il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas, secondo la quale le dichiarazioni di Juncker “non sono state dette in modo così drammatico” come riportato dalla stampa.
“C'è stato un errore di traduzione”: Juncker “ha parlato in tedesco, è stato mal tradotto in inglese e ha fatto rumore in Italia”, ha detto Schinas.