Conte ha il “sì” della Camera

Giornata lunga a Montecitorio, dove i deputati si sono riuniti per votare la fiducia al Governo Conte dopo che, nella giornata di ieri, l'esecutivo aveva già incassato il via libera del Senato. Nonostante qualche contestazione durante e dopo la replica, successiva alla discussione dell'Aula andata in scena durante la mattinata, il premier rispetta il pronostico e ottiene il “sì” anche della Camera, forte di una maggioranza che, già alla vigilia, lasciava presagire una votazione tranquilla. Anche i numeri sono stati sostanzialmente rispettati: 350 voti a favore, 236 contrari e 35 astenuti. Ora l'esecutivo giallo-blu ha l'ok di entrambe le Camere.

Il discorso di Delrio

Particolarmente movimentata la discussione alla Camera, specie quando il premier, nel suo discorso di replica, ha toccato l'argomento del conflitto d'interesse, provocando la reazione del Partito democratico. Nelle successive dichiarazioni di voto, precedenti alla prima chiama, standing ovation dell'ala dem per l'ex ministro dei Trasporti Graziano Delrio, il quale ha sferrato un duro attacco nei confronti del premier Conte “Non venga a parlare in quest'Aula – ha detto – di cose che non conosce, sia umile. Studi, abbia umiltà di studiare, non venga qui a fare lezioni. Non faccia il pupazzo in mano ai partiti, si faccia sentire. Lei ha detto di essere orgoglioso di essere populista, ma stia attento con le parole perché in nome del popolo sono stati commessi genocidi: sto parlando della storia dell'Europa”. Il riferimento dell'ex ministro è al discorso tenuto da Conte in Senato, nel quale il presidente del Consiglio aveva ribadito la linea sua e delle forze politiche che lo sostengono affermando che “se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo”.

Ma le parole di Delrio hanno puntato il dito anche contro l'esitazione di Conte al momento d nominare il fratello del Capo di Stato Mattarella, assassinato dalla mafia e citato nel suo discorso: “Piersanti è Piersanti”, ha gridato in Aula, ottenendo l'ovazione dell'ala Pd e di Forza Italia. Poi un affondo sulla stessa figura del premier: “Non è qui per concederci il privilegio di vederla osservare la Costituzione. Lei ha il dovere di rispettarla. E se vuole rispettare davvero la Costituzione, prenda quel programma che ha sul tavolo e lo riscriva, prenda la lista dei ministri e la riscriva. Sono sconcertato: lei è espressione di un governo che nasce sull'inganno”.