Consip, chiesta l'archiviazione per Woodcock e Sciarelli

Nuova svolta sul caso Consip: la Procura di Roma ha infatti chiesto l’archiviazione per il pm Henry John Woodcock e per la giornalista Federica Sciarelli, conduttrice della trasmissione “Chi l’ha visto?”. La richiesta è stata firmata dal procuratore Giuseppe Pignatone, dall’aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Mario Palazzi, i quali hanno posto come motivazione la mancata emersione di elementi che, a seguito degli accertamenti svolti, potessero giustificare le ipotesi di accuse inizialmente formulate a loro carico. Woodcock, già titolare dell’inchiesta all’epoca della gestione da parte della Procura di Napoli, era stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di falso e rivelazione di segreto d’ufficio (quest’ultima accusa condivisa con la giornalista).

La presunta fuga di notizie

Al pm era stato contestato di aver avuto un ruolo nella diffusione di notizie che avrebbe portato i vertici Consip a venire a conoscenza dell’inchiesta, avviata dai pm della Procura di Napoli. La giornalista della trasmissione Rai, invece, è stata sospettata di aver svolto il ruolo di tramite fra il magistrato e il giornalista del “Fatto quotidiano”, Marco Lillo, autore di una serie di articoli, pubblicati nel mese di dicembre del 2016, nei quali si parlava dell’inchiesta e dell’iscrizione nel registro degli indagati del comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette e l’attuale ministro dello Sport Luca Lotti.

Le tranche di Woodcock

Sia Woodcock che Sciarelli, interrogati separatamente dai pm, hanno più volte ribadito la loro estraneità ai fatti loro contestati. Dai successivi approfondimenti, svolti in particolare sui tabulati telefonici ricavati dai cellulari dei due, non sarebbero emersi elementi sufficienti a mantenere in piedi le accuse mosse inizialmente, spingendo gli investigatori a inoltrare la richiesta di archiviazione al Gip e al Consiglio superiore della magistratura. Lo stesso Marco Lillo, d’altronde, aveva fatto sapere già prima del suo interrogatorio di non aver ricevuto informazioni di sorta né dal magistrato né dalla giornalista. Il pm era anche ritenuto coinvolto nella tranche di inchiesta legata a Gian Paolo Scafarto: l’ex capitano del Noe, era ritenuto responsabile di atti istruttori manomessi, sui quali si basavano le accuse a Tiziano Renzi. In merito a questa vicenda, Woodcock era stato ascoltato il 7 luglio scorso.