CASO MOSE: MATTEOLI VERSO IL PROCESSO. “USCIRO’ A TESTA ALTA”

Il Senato ha concesso l’autorizzazione a procedere nei confronti di Altero Matteoli, coinvolto nell’inchiesta sul Mose. Era stato lo stesso ex ministro dei Trasporti a chiedere all’Aula di Palazzo Madama di accogliere la proposta della Giunta per le immunità parlamentari e le elezioni, al fine di dimostrare la sua innocenza. “Vi chiedo di dare l’autorizzazione a procedere nei miei confronti – aveva detto – ringrazio i colleghi senatori che mi hanno suggerito di sollevare un conflitto di attribuzione. Io, invece, intendo evitare qualsiasi iniziativa che possa far sorgere delle ombre sul mio operato di ministro e parlamentare. Non voglio uscire da questa vicenda perché non è stata concessa l’autorizzazione a procedere, voglio uscirne andando a processo e deve essere il tribunale a stabilire la mia estraneità alle accuse”.

Matteoli ha espresso il desiderio di essere sottoposto al vaglio della giustizia e “agli accertamenti che, sono certo, saranno svolti con professionalità e indipendenza di giudizio. Mi difenderò con determinazione e forza perché non ho nulla da temere ed è mia precisa volontà affrontare a testa alta questa vicenda”.

L’ex esponente di An si è detto certo che tutto potrà essere chiarito nelle aule giudiziarie. “Fin d’ora – ha spiegato – voglio che resti agli atti un’altra cosa: Altero Matteoli non patteggerà mai nulla e a nessun costo, perché non si patteggia quando si è innocenti. Patteggiare è un’ammissione di colpa. E non citerò mai la parola prescrizione, perché non accetto di uscire dalla vicenda nemmeno attraverso la prescrizione del reato”. La domanda di autorizzazione a procedere in giudizio è stata formulata dalla Procura di Venezia ed è relativa a fatti di corruzione per la concessione delle opere di bonifica dei siti industriali di Marghera, in violazione della normativa delle gare di appalto, del codice dei contratti pubblici e delle direttive europee.