Casellati: “Lasciati soli sui migranti”

Somalia

Si apre con l'intervento della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, la terza e ultima giornata del Forum Ambrosetti di Cernobbio, dove il capo di Palazzo Madama è tornata sul tema dell'immigrazione, affermando che “sul fronte dei flussi migratori, l'Italia è stata lasciata colpevolmente sola”. Un punto di partenza per un appello da lanciare ai diversi schieramenti politici italiani perché lascino da parte “le divisioni esistenti per dar vita ad un 'tavolo di coesione', una sorta di 'Partito Italia', così da condividere una posizione unitaria ispirata unicamente all'interesse nazionale”. Questo perché, spiega, “non si può fronteggiare un fenomeno globale senza un coinvolgimento attivo della comunità internazionale”.

Ricollocazione

Casellati non manca di richiamare il comportamento di Bruxelles sul punto dell'immigrazione ma anche delle politiche di ridistribuzione, applicate solo in parte, come nel caso dei 400 sbarcati a Pozzallo un paio di mesi fa: “L’Europa, così attenta al rispetto dei parametri di bilancio sull’applicazione dell’accordo per i ricollocamenti piuttosto che sulla necessità di una solidarietà concreta tra gli Stati partner, è stata quanto meno assente ingiustificata”.

Infrastrutture e lavoro

Per quanto riguarda la politica interna, la presidente del Senato ha ribadito che l'Italia ha bisogno di una riforma fiscale e di un ammodernamento delle infrastrutture, con riferimento particolare alla recente tragedia del Ponte Morandi a Genova che “ha riportato drammaticamente l’attenzione sulla sicurezza e la gestione delle opere pubbliche”. Casellati spiega che “urge avviare una mappatura della rete strategica infrastrutturale per capire dove è urgente intervenire, con quali modalità e quali standard di sicurezza. Ed è inoltre auspicabile che sia gli interventi vengano progettati anche in riferimento ai nuovi imprevedibili fenomeni climatici”. Sul capitolo lavoro la leader di Palazzo Madama parla di un'emergenza nazionale, per la quale occorrono urgenti “riforme necessarie a liberare le tante energie e risorse strette nella morsa della burocrazia per portare ad una significativa ripresa economica. Abbiamo il compito di pensare e realizzare politiche di medio e lungo periodo, nella prospettiva di attutire le ciclicità sempre più stringenti dei mercati e favorire le espansioni”.