Carceri, sovraffollamento in via di risoluzione. Detenuti in calo

fondamentalismo

Nei primi 10 mesi del 2014 la popolazione carceraria in Italia è diminuita rispetto agli anni precedenti. Lo ha comunicato l’Istat nel rapporto Noi Italia 2015. I detenuti alla fine del 2013 erano 62.536, il 4,8 per cento in meno rispetto al 2012. La maggior parte era di sesso maschile (95,7%9) e il 34,9% di cittadinanza straniera. Nel corso del 2014 si è avuta un’ulteriore imponente diminuzione: -17,5 per cento nei primi dieci mesi. Questo calo, secondo l’istituto di statistica, ”rappresenta l’effetto tangibile dell’efficacia delle numerose misure di legge adottate a partire dal 2010 per ridurre la popolazione carceraria, dopo la constatazione della scarsa utilità, nell’ottica di lungo periodo, di provvedimenti eccezionali come l’indulto del 2006”. In base a questi dati, dunque, sembra avviato a soluzione “il problema del sovraffollamento che ha cronicamente afflitto il sistema carcerario, con i detenuti sistematicamente in eccedenza rispetto agli standard di capienza previsti nelle strutture penitenziarie”. Il valore dell’indice di affollamento è, infatti, passato dal 139,7 della fine del 2012 al 131,1 del 2013, ed è pari a 109,9 al 31 ottobre 2014. Ovviamente anche un valore dell’indice a livello nazionale pari o inferiore a 100 non esclude che ci possano essere delle situazioni di disagio a livello locale. Nel 2013, al valore nazionale di 131,1 detenuti per 100 posti letto, concorrevano situazioni diversificate, con valori compresi tra i 163,4 della Liguria e i 78,9 della Sardegna.

Nell’ambito dell’Unione europea nel 2012 l’Italia, con 110,3 detenuti per 100 mila abitanti, si colloca al di sotto della media dei 28 paesi che la compongono (128,9). I paesi con i valori più elevati risultano Lituania e Lettonia (rispettivamente 330,3 e 300,7 detenuti per 100 mila residenti), mentre la presenza proporzionalmente minore di detenuti tra i paesi Ue si ha in Finlandia, Slovenia, Svezia e Danimarca (con valori compresi tra i 59,0 e i 71,3 detenuti per 100 mila abitanti). La ripartizione che si caratterizza per il valore più alto del rapporto tra popolazione carceraria e popolazione residente nel 2013 è il Mezzogiorno (124,4 detenuti per 100 mila abitanti), seguita dal Centro (111,6). Il Nord-ovest (94,2) si mantiene al di sotto della media nazionale, che è di 102,9 detenuti per 100 mila abitanti, mentre il valore più basso si registra nel Nord-est (67,1). A livello regionale, il campo di variazione va dai 20,9 detenuti per 100 mila abitanti della provincia autonoma di Bolzano ai 168,2 dell’Umbria. La presenza straniera tra i detenuti è distribuita in modo disomogeneo: sono circa la metà (48,6 per cento) nel Centro-Nord, con punte del 72,6 per cento nella provincia autonoma di Trento, mentre costituiscono solo il 15,8 per cento del totale dei detenuti nel Mezzogiorno, con un minimo dell’11,4 per cento nel Molise. Per la componente straniera si osserva una complessiva diminuzione nel recente periodo, dovuta anche a modifiche di legge.