Caos sull'ok del Mise, Costa: “Mai autorizzate”

Da quando sono ministro non ho mai firmato autorizzazioni a trivellare il nostro Paese e i nostri mari e mai lo farò”. Questa la messa in chiaro del ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, che in un post apparso su Facebook tiene la posizione sulla questione delle trivellazioni nel Mar Ionio e sul via libera arrivato ad alcune piattaforme petrolifere, divenuto ormai un caso. Una faccenda tanto complicata che, nelle scorse ore, è stato avviato l'iter di rigetto per i permessi concessi a 7 piattaforme di ricerca del petrolio nell'Adriatico e nel Canale di Sicilia. Come spiegato in un post su Facebook dal sottosegretario al Mise Davide Crippa, “lasciando da parte inutili e sterili polemiche sono più che disponibile a incontrare le associazioni convinto che un lavoro a più mani ci possa permettere di fermare nel modo più celere queste trivellazioni”.

Crippa: “Rigetto avviato”

Il sottesegretario, a ogni modo, non risparmia qualche offensiva all'informazione sull'argomento: “Ho la netta sensazione che la questione stia ormai assumendo dei caratteri di disinformazione voluti. Tant'è che si omettono informazioni definitive e fondamentali per screditare questo esecutivo. Riporto in allegato copia del Rigetto del pozzo di Carisio (NO) che qualcuno deve proprio far fatica a trovare tant'è che nemmeno lo tiene in considerazione tra gli atti che questo governo ha portato a termine. Ritengo utile precisare che quando scrivo che è stato dato seguito all'iter di rigetto, non vuol dire che il rigetto è stato già pubblicato (cosa che per Carisio è evidente ma qualcuno nn lo vede comunque). Il rigetto è frutto di un percorso formale di corrispondenza tra le parti che può portare, dopo tempistiche obbligate per le controdeduzioni, all'emanazione del rigetto''.

Costa: “Resteremo contro le trivelle”

A fare chiarezza sui permessi concessi ci ha pensato lo stesso ministro Costa, il quale ha spiegato che quelli arrivati dal Mise (attaccati anche dal governatore della Puglia Michele Emiliano, spiegando che la Regione avrebbe impugnato “le nuove autorizzazioni rilasciate dal Mise a cercare idrocarburi nel mar Ionio. Ci siamo sempre battuti in difesa del nostro mare, e continueremo a farlo”) “sono purtroppo il compimento amministrativo obbligato di un sì dato dal ministero dell'Ambiente del precedente governo, cioè di quella cosiddetta sinistra amica dell'ambiente. Noi siamo il governo del cambiamento e siamo uniti nei nostri obiettivi. Siamo e resteremo contro le trivelle. Quello che potevamo bloccare lo abbiamo bloccato. Siamo per un'economia differente, per la tutela dei territori e per il loro ascolto. Anche per questo incontrerò personalmente i comitati No triv di tutta Italia. Per lavorare insieme a norme partecipate, inclusive e che portino la soluzione che tutti aspettiamo da anni”.